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Liberazione Sala, Meloni: “Emozione più grande di questi 2 anni”

Liberazione Sala, Meloni: “Emozione più grande di questi 2 anni”
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Le parole della premier nella prima conferenza stampa del 2025: “Bella giornata per l’Italia intera”. I temi: da Musk a Trump, da Belloni alle riforme, dai migranti alle carceri

“Credo che ieri sia stata una bella giornata per l’Italia intera, per il sistema-Italia, e sicuramente lo è stata per me. E confesso che, tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come questo, in questi 2 anni non ho provato un’emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dirle che sua figlia sta tornando”.
Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto alla domanda sulla liberazione di Cecilia Sala nel corso della prima conferenza stampa del 2025 nell’aula dei gruppi parlamentari. “Non è stato – ha aggiunto – un lavoro che ho fatto da sola, ma un lavoro complesso di triangolazione diplomatica con Iran e Stati Uniti”.

Starlink, Meloni: “Bisogna scegliere scenario preferibile tra 2 non ottimali”

Un altro tema “caldo” affrontato dalla premier è stato quello dell’interlocuzione con Space X.
“Io valuto gli investimenti stranieri – ha premesso Meloni, chiarendo anche di non aver mai parlato personalmente con Elon Musk – con un’unica lente, che è l’interesse nazionale. E Space X ha illustrato al Governo una tecnologia di cui dispone, che consente di comunicare con sicurezza a livello nazionale e planetario”.

Aggiungendo che il caso specifico è “banalmente in fase istruttoria”, ha quindi ammesso che “nemmeno io ho idee chiare sulla vicenda”. “Abbiamo parlato – ha spiegato -con il soggetto più avanzato per la messa in sicurezza delle comunicazioni sensibili e al momento non ci sono alternative, soprattutto pubbliche. L’alternativa è quindi oggi scegliere di non avere una protezione di questi dati: ci dobbiamo chiedere quale sia lo scenario preferibile tra due non ottimali”.

Riforme, Meloni: “Le consegneremo ai cittadini”

Dal premierato, alla giustizia, all’autonomia differenziata, l’Italia si sta intanto preparando a una serie di riforme, su cui Giorgia Meloni ha fatto così il punto. “Le tempistiche – ha esordito – non dipendono da me, ma il mio intento è di andare avanti con determinazione e velocità. Punto per esempio a chiudere nel 2025 tutti i testi unici in materia tributaria e magari il Codice tributario. Il premierato ha chiuso la prima lettura e la riforma della giustizia è in prima lettura alla Camera. Di autonomia ne discuteremo stasera in Consiglio dei Ministri”. A questo proposito Meloni ha annunciato che il Cdm impugnerà la legge sul terzo mandato della regione Campania in quanto materia di competenza nazionale e non regionale.
Quanto alle riforme, saranno tutte sottoposte al giudizio popolare. “Credo – ha affermato il presidente del Consiglio – che vada fatto un passo indietro, perché sarebbe un errore non stare nel merito delle questioni. Faremo quindi le riforme e poi le consegneremo ai cittadini, sottoponendole a referendum se riusciamo già in questa legislatura. Ma l’importante è portarle a casa”.

Da Belloni alle carceri, da Trump ai migranti

Confermando nei suoi confronti “rispetto e stima”, la presidente del Consiglio ha quindi risposto, relativamente alle dimissioni di Elisabetta Belloni, con la conferma che l’odierno Consiglio dei Ministri ratificherà la nomina del prefetto Vittorio Rizzi per la sua sostituzione al vertice del Dis. E, tra le altre risposte, riguardo al sovraffollamento delle carceri ha affermato che “l’adeguamento della capienza alle necessità è quanto fa uno Stato serio”, confermando che è stato nominato “un commissario straordinario all’edilizia penitenziaria per realizzare 7 mila nuovi posti in 3 anni a partire dal 2025”.

Meloni ha commentato anche le parole di Trump su Groenlandia e Panama: “Mi sento di escludere che nei prossimi anni gli Usa si metteranno con forza ad annettere territori che interessano loro. Penso che, più che rivendicazioni ostili nei confronti di quei Paesi, le dichiarazioni di Trump siano state un messaggio ad altri grandi player globali, per dire che gli Stati Uniti non resteranno a guardare”. Sui centri per migranti in Albania, infine, la premier ha tagliato corto: “Mi pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al Governo. E noi abbiamo un dispositivo pronto a partire in qualsiasi momento”.

Alberto Minazzi

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Tag:  Governo, meloni

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