L’uomo vitruviano di Leonardo tra Siena, Vinci e…Mestre
Il Codice Urbinate Latino 1757 è un minuscolo taccuino di soli 6 x 8 cm, ma un’autentica miniera di idee e progetti.
Contiene infatti circa 1200 disegni di macchine belliche, armi, opere di ingegneria idraulica e navale, progetti di fortificazioni, meccanismi e leve per impieghi civili e militari.
Un raro manoscritto di Francesco di Giorgio Martini (Siena 1439 – 1501).
Cosa unisce il pittore, scultore a Leonardo da Vinci?
Proprio il taccuino che rivela, secondo gli studiosi, che per l’uomo Vitruviano Leonardo si ispirò ad un analogo lavoro dell’ingegnere senese.
Scrinium alla Mostra del Cinema di Venezia
La scoperta è stata fatta dagli storici e archivisti di Scrinium, l’organizzazione culturale di Mestre che alla Mostra del Cinema di Venezia riceverà la “Targa Venezia Leonardo 500”. Un riconoscimento che ogni anno premia personalità ed aziende che si sono distinte negli ambiti dell’indotto del settore spettacolo. In particolare, nella Cultura, nell’Editoria, nella Scenografia, nell’Artigianato e nell’Industria.
Venerdì 30 agosto, nella Sala della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior, Scrinium presenta con l’occasione una riproduzione fedelissima del raro taccuino privato, custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana e accessibile solo a un limitatissimo numero di studiosi.
Assieme al manoscritto anche un volume d’Arte che contiene 97 tavole raffiguranti disegni e progetti di Leonardo.
“Vogliamo evidenziare il lato più umano di Da Vinci – spiega il direttore di Scrinium Ferdinando Santoro – , un uomo che frequentava l’ambiente degli intellettuali dell’epoca e si confrontava con altre menti illuminate. Una su tutte era quella di Giorgio Martini, per il quale aveva una forte stima. Quest’opera ha un valore aggiunto perché dà una visione inedita dei due personaggi mettendo a confronto il manoscritto e il volume”.
Leonardo e Francesco di Giorgio Martini: un rapporto di reciproca ammirazione
Il Lido rende quindi omaggio al grande inventore e artista del Rinascimento italiano.
Il preziosissimo taccuino rivela le origini delle geniali intuizioni di Leonardo, nell’anno in cui si celebra il 500° anniversario della morte.
“A differenza di quanto si è portati a pensare – sottolinea Santoro – prima di Leonardo non fu il deserto ma, al contrario, si nutrì di un ambiente culturale ricco di idee e di un tempo di grande fermento intellettuale”. Il taccuino è un autentico tesoro storico intellettuale in cui spunta una versione dell’Uomo Vitruviano antecedente la celebre raffigurazione di Leonardo.
C’è infatti un disegno dello studio delle proporzioni della figura umana rappresentato con un uomo dentro ad un cerchio con gambe e braccia aperte.
A conferma delle contaminazioni tra le due figure sono le note di commento scritte da Leonardo, a margine, di sua mano, sul trattato di Francesco di Giorgio Martini.
Due grandi personalià, complici protagonisti di un’autentica rivoluzione culturale: la nascita dell’ingegneria e del disegno come strumento per rappresentare in modo semplice ed immediato il pensiero dell’uomo.