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Decreto Bollette. L’intervento del Governo per il caro energia è legge

Decreto Bollette. L’intervento del Governo per il caro energia è legge

Con l’ok anche del Senato, entra nel vivo la manovra da 8 miliardi di euro per gli aiuti a famiglie e imprese

Ben 5,5 miliardi di euro, sugli 8 complessivi stanziati dal Governo, per far fronte al caro-energia. Azzeramento degli oneri di sistema, taglio dell’Iva, nuovi limiti alle temperature negli uffici pubblici. Ma novità anche sui pannelli solari, che sarà più facile installare, crediti d’imposta per le imprese e un aggiustamento alle regole sulla cessione dei crediti legati ai bonus edilizi.
Il Decreto Bollette, una vera e propria manovra economica dell’Esecutivo per sostenere concretamente famiglie e imprese energivore dopo i continui aggravi dei costi delle materie prime, è diventato legge con la fiducia confermata anche nell’aula del Senato. Sono stati 287 i voti favorevoli e 38 quelli contrari, in tempo utile prima della scadenza del 30 aprile fissata per la conversione del decreto.

La legge sugli interventi fiscali

La misura più importante, che inciderà concretamente sulle bollette di utenze domestiche e imprese fino a fine giugno, è quella dell’azzeramento degli oneri di sistema e del taglio al 5% dell’Iva sul gas per il secondo trimestre 2022. Non è però questa l’unica misura di natura fiscale contenuta nella legge.
Per le imprese a forte consumo di energia elettrica, che hanno subìto in maniera particolarmente significativa i rincari, è previsto un contributo del 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022.
Il contributo, riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, vale anche per la spesa relativa all’elettricità prodotta e auto-consumata.
Analogo contributo, ma nella misura del 15% della spesa, è previsto per le imprese energivore relativamente al gas naturale consumato per usi diversi da quelli termoelettrici.

Pannelli solari e impianti fotovoltaici

Un importante pacchetto di misure riguarda decisioni che hanno un rilievo sia economico che ambientale. La legge prevede infatti un primo fondamentale intervento di semplificazione delle procedure sull’installazione di pannelli solari e impianti fotovoltaici.
I lavori relativi saranno innanzitutto considerati di manutenzione ordinaria.

leggeQuesto si tradurrà concretamente in procedure autorizzative più snelle e meno vincoli, non essendo più necessari permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso. Oltre ai nuovi impianti sui tetti, a essere interessati dalle nuove norme saranno anche i potenziamenti di quelli già installati e i pannelli posizionati su superfici agricole e in aree urbane storiche.

Vendere e acquistare energia

Prevista anche una norma sull’acquisto da parte Gestore dei servizi energetici di energia prodotta da fonti rinnovabili. L’acquisto avverrà sulla base di contratti di ritiro e vendita di almeno 3 anni e la successiva distribuzione, a un prezzo agevolato stabilito con decreto ministeriale, avverrà prioritariamente a industrie energivore, piccole e medie imprese e clienti siciliani e sardi.

Le altre misure della legge

Il decreto convertito fissa quindi le temperature massime e minime che potranno essere tenute negli uffici pubblici dal 1° maggio al 31 marzo 2023.
In entrambi i casi con un margine di tolleranza di 2 gradi, in estate i condizionatori non potranno scendere sotto i 27 gradi e in inverno il riscaldamento non potrà arrivare oltre i 19 gradi.

risparmio
Tra le altre misure, la legge eleva inoltre da 3 a 4 le possibili cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi. E affida ad Arera il compito di rendicontare a Governo e Parlamento, entro il 16 maggio, l’utilizzo delle risorse destinate al taglio di oneri generali e bollette. Le rendicontazioni periodiche dovranno tener conto di eventuali ulteriori provvedimenti per contenere i costi.

Il Governo, infatti, continua a lavorare in prospettiva. È ad esempio ancora aperta la discussione sulla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche.
La Camera ha impegnato l’Esecutivo a valutare la proroga fino a fine 2022 del Superbonus per le abitazioni unifamiliari, che scadrà il 30 giugno. E il Ministero della Transizione ecologica dovrà studiare una strategia contro la povertà energetica, sottoposta poi alla pubblica consultazione.

Alberto Minazzi

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