L’esempio più lampante arriva dalla Sicilia. A Siracusa, l’11 agosto scorso, è stata registrata la temperatura record mai toccata in Europa, con 48,8 gradi. Ma sono bastati appena 3 mesi per vedere l’isola flagellata, tra il 15 e il 16 novembre, da almeno 15 tra trombe d’aria e trombe marine. E nel Catanese e Siracusano, flagellato dal’uragano mediterraneo Apollo, in sole 48 ore è caduto un terzo della pioggia registrata in un intero anno.
Sono gli eventi meteorologici estremi, legati ai cambiamenti climatici, che stanno diventando purtroppo sempre più la normalità anche nel nostro Paese. Un aumento di eventi del 17,2%, se confrontato ai numeri dell’anno precedente, come ha evidenziato il rapporto dell’Osservatorio Città Clima 2021 di Legambiente.
Il rapporto di Legambiente
Esattamente, gli eventi estremi registrati nell’ultimo anno sono stati 133 e hanno portato il totale (dal 2010 al 1 novembre 2021) a quota 1.118. Sempre più anche i comuni coinvolti. L’ultimo rapporto ha aggiornato il computo a quota 602, 95 in più rispetto a quanto registrato un anno fa, pari a un incremento di realtà territoriali colpite vicino al 18%. Il conto delle vittime, nel contempo, è salito a 261 in 11 anni, ma ben 9 di questi decessi sono avvenuti nei primi 10 mesi del 2021.
Sono soprattutto 14 le aree italiane colpite con più frequenza da alluvioni e trombe d’aria. Si va dalla Sicilia orientale al Ponente ligure, dalle coste della Sardegna alla provincia di Cuneo, dal Salento alla costa settentrionale della Toscana, fino ad alcune grandi città.
Tra queste, la più colpita dagli eventi meteorologici estremi è Roma, con 56 eventi dal 2010, di cui 9 nei primi 10 mesi del 2021. Si tratta principalmente di 32 allagamenti. Seguono Bari (41 eventi, tra cui 20 allagamenti e 18 trombe d’aria) e Milano (30 eventi, con almeno 20 esondazioni dei fiumi Lambro e Seveso). Ma anche Napoli (con 31 eventi estremi), Ancona e Palermo sono ai primi posti della non invidiabile classifica.
I danni da eventi climatici estremi
Il rapporto scende nel dettaglio dei danni specifici legati agli eventi meteorologici estremi verificatisi in Italia dal 2010.
Le piogge intense fanno la parte del leone, avendo causato 486 allagamenti, 406 casi di stop alle infrastrutture, 83 giorni di stop a metropolitane e treni urbani e 41 frane.
Seguono 308 eventi con danni causati da trombe d’aria, 134 causati da esondazioni fluviali e 48 eventi legati prolungati periodi di siccità e temperature estreme. In 18 casi si sono verificati danni al patrimonio storico e sono stati 89 i giorni di disservizi sulle reti elettriche legati al maltempo.
Per la prima volta, nel nuovo rapporto di Legambiente vengono prese in considerazione in una categoria specifica anche le grandinate estreme, sulla base della considerazione che tali fenomeni colpiscono sempre con maggiore intensità e frequenza campagne e centri urbani.
Nel solo 2021, gli eventi con danni provocati dalla grandine sono stati 14. E, tra le aree più interessate dai fenomeni, si evidenziano anche quelle più colpite da ondate di calore, come l’est della Sicilia, la costa romagnola e le Marche settentrionali.
Le richieste di Legambiente
Sulla base di questi dati, Legambiente ha ribadito l’urgenza di approvare quanto prima il Piano nazionale di adattamento al clima. Sottolinea infatti che se già 23 Stati dell’Unione Europea, più il Regno Unito, hanno adottato un piano nazionale o settoriale di adattamento agli eventi climatici, tra questi non vi è l’Italia. E il sistema-Paese, secondo i dati della Protezione civile, spende ogni anno 1,55 miliardi per la gestione delle emergenze.
“Quello che la mappa e i dati del rapporto CittàClima mettono in evidenza – sottolinea il vicepresidente, Edoardo Zanchini – è che i territori non sono tutti uguali di fronte a questi fenomeni: in alcune aree del Paese si ripetono con più intensità e creano maggiori danni. Lo scenario di intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi impone al nostro Paese di prendere decisioni non più rimandabili, in grado di evitare che gli impatti siano ancora più rilevanti”.
Alberto Minazzi