Due weekend alla scoperta di inediti itinerari in mezzo alla natura guidati dagli esperti
L’Italia vanta una ricca biodiversità, un patrimonio fragile da proteggere e conoscere.
E’ per questo che anche quest’anno il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha promosso per sabato 18 e domenica 19 maggio e per il successivo weekend del 25 e 26 maggio le “Camminate nella biodiversità“.
Dal nord al sud Italia, un’immersione a 360 gradi in un caleidoscopio di ecosistemi, seguendo guide esperte.
“Camminate nella biodiversità”: alcuni itinerari
Quest’anno il calendario comprende 23 beni della Fondazione oltre a un’ottantina di visite di approfondimento e percorsi.
Il nostro viaggio inizia da Milano e la sua biodiversità urbana. Sabato 18 e domenica 19 maggio l’appuntamento è alle ore 11 a Palazzina Appiani. La passeggiata, condotta da una Guida Ambientale Escursionistica, attraverso i sentieri e i prati di Parco Sempione.
Partendo dal laghetto con le sue acque fondamentali per l’esistenza di diverse specie arboree e animali, si incontrano grandi alberi come il noce del Caucaso, i cedri dell’Himalaya, tassodi e bagolari, fino ad arrivare alle piante pioniere che crescono rigogliose tra le mura del Castello Sforzesco. Per chi lo desiderasse, non manca un approfondimento dedicato ai giardini fioriti e agli orti urbani.
Il patrimonio naturalistico e architettonico di Como
A Como, il lago offre un contesto ricchissimo per il visitatore che vuole esplorare il territorio con occhi diversi. Sabato 18 il via per la passeggiata è alla biglietteria di Villa del Balbianello alle 10 per andare a conoscere il patrimonio naturalistico e culturale del territorio di Tremezzina. Si percorre un tratto di Greenway fino alla chiesa di Sant’Andrea, significativa testimonianza di architettura romanica. Saliti al borgo di Molgisio si visitano le Cappelle del sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso, patrimonio Unesco. Da qui un panoramico sentiero tra lago, monti e ulivi ci porta alla Torre Medievale del Soccorso, detta anche del Barbarossa. Si prosegue con la visita alla Chiesa romanica di Sant’Agata passando per il borgo di Carate e quello di Campo. Nuovamente alla biglietteria del Balbianello si sale sulla sommità del Dosso di Lavedo per visitare i Giardini storici e la Villa.
In Liguria tra foresta mediterranea e mare
Dove si può conoscere la biodiversità in Liguria? E’ possibile vedere da vicino gli ecosistemi del Parco Naturale Regionale e dell’Area marina Protetta di Portofino con due itinerari emblematici degli habitat del Promontorio che partono alle 14 dall’Abbazia di san Fruttuoso. Sabato è la giornata per conoscere le praterie di ampelodesma e l’utilizzo delle fibre di questa pianta nelle attività legate alla pesca tradizionale. L’itinerario prosegue con l’ambiente coralligeno e il Santuario dei Cetacei, le piante ornamentali e da frutto per concludere la passeggiata nella lecceta, la foresta sempreverde mediterranea, della quale restano pochi lembi. Domenica 19 invece è la volta degli aspetti geologici del Promontorio di Portofino e dell’habitat antropizzato dei terrazzamenti in pietra a secco coltivati a olivo. La camminata prosegue nel caratteristico habitat naturale della macchia mediterranea per concludersi con l’osservazione delle associazioni vegetali che includon il pino d’Aleppo, marittimo e domestico.
La biodiversità in Veneto e altre passeggiate
In Veneto sabato 18 maggio alle 11 e alle 15 l’appuntamento con la biodiversità è a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia, in provincia di Padova.
I tour portano alla scoperta del Brolo, il parco Agricolo della Villa, immersi tra i filari degli oltre tre ettari di vigne e alberi da frutto. Il percorso termina nei pressi dell’apiario dove gli apicoltori racconteranno il loro quotidiano lavoro per la salvaguardia delle api abbinandolo a una piccola attività didattica adatta a tutti. Volendo approfondire la tematica, nel basamento della Villa è presente una video installazione immersiva affidata alla voce di Marco Paolini.
Domenica 26 maggio è invece la volta di monte Fontana Secca a Quero Vas, in provincia di Belluno.
L’itinerario ad anello parte alle 8 ed è un’escursione naturalistica tra storia, maghe e creste. Il percorso ricalca i luoghi della Prima Guerra mondiale e attraversa aree di pascolo, legate alla produzione dei formaggi tipici quali il Morlacco e il bastardo. Il tratto panoramico, la cresta dei Solaroli, ci porta all’Alta Via degli Eroi che unisce Feltre a Bassano.
Dopo la Forcella Valderoa si inizia la discesa passando dalle malghe Fontana Secca.
Altri itinerari
Tra le altre “Camminate nella biodiversità 2024”, domenica 19 il Parco di Villa Gregoriana a Tivoli (Roma) con partenza alle 11 offre una camminata nella natura con l’attenzione all’interazione tra insetti e specie vegetali, al lavoro prezioso degli impollinatori, al valore della biodiversità acquatica e a come rendere possibile l’equilibro tra uomo e natura.
Allo stesso orario e alle 15 a Spezzano della Sila in provincia di Cosenza si svelerà ai nostri occhi lo scrigno di biodiversità e resilienza del Bosco dei giganti della Sila, secolari pini larici anche con il picchio, lo scoiattolo nero e gli uccelli che popolano la riserva. E ancora alle 9.30 dalla stazione di Villa Longa a Matera si può partire per il Parco della Murgia.
Gli habitat naturali
I beni del FAI rappresentano a tutti gli effetti degli habitat e la loro varietà e localizzazione consente di fare un viaggio attraverso il Paese per vedere da vicino le specie presenti e comprendere la loro importanza nell’ecosistema. I visitatori sono così guidati in questa scoperta da studiosi, tecnici, biologi, agronomi, botanici e apicoltori. Considerato che l’81% degli habitat nell’Unione Europea è compromesso e in Italia addirittura l’89% tra terrestri e quelli di acque interne, la campagna #FAIbiodiversità nella quale l’iniziativa rientra, vuole porre l’attenzione sulla necessità di preservare la natura che è anche negli ambienti cittadini. E anzi incrementarla, perché oggi non basta più proteggere la natura esistente, ma bisogna recuperare quella perduta.
Obiettivo quest’ultimo sul quale si basa la legge sul “ripristino della natura” che il Parlamento Europeo ha approvato il 27 febbraio 2024 come strumento principale della Strategia sulla Biodiversità 2030.
Guardando in direzione di un ripristino di almeno il 20% di natura nelle zone terrestri, del 20% in quelle marine oltre che di almeno il 30% degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi UE entro il 2030. Percentuali che aumenteranno al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.
Silvia Bolognini