Da fine agosto a ottobre un brulichio di eventi
La Biennale torna in scena. Dal vivo dopo i mesi bui del lockdown dovuti all’emergenza Covid 19, che ha portato on line anche la cultura.
Ritorna quindi sui palchi e nelle piazze, ristabilendo il contatto con il pubblico e inaugurando una rinascita nel segno del dialogo tra le discipline: dall’Arte al Cinema, al Teatro, la Musica e la Danza.
Da fine agosto a fine ottobre Venezia brulicherà di eventi.
A fare da trait d’union, al Padiglione Centrale dei Giardini, una mostra che racconterà i 125 anni di storia della Biennale facendo rivivere i momenti più significativi che hanno caratterizzato ciascuno dei suoi settori.
Nel frattempo, inizieranno le performance in cartellone per il Teatro, la Musica e la Danza, mentre, dal 2 al 12 settembre, le star del cinema ritorneranno a brillare al Lido durante la 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
48° Festival Internazionale del Teatro
Si chiama Nascondi(no) il Festival curato da Antonio Latella, giunto alla 48a edizione, che avrà luogo dal 14 al 25 settembre. In scena artisti italiani che proporranno 28 spettacoli per 40 recite.
Tutte novità assolute incentrate sul tema della censura a 360 gradi.
Tra i partecipanti, registi e compagnie hanno trovato impulso in autori scandalo quali Nabokov (“Lolita”), Baudelaire (I fiori del male), De Sade (La filosofia nel boudoir), Fassbinder (I rifiuti, la città e la morte).
Il cartellone sarà preceduto il 14 settembre, alle 12, presso l’Arena dei Giardini, dalla consegna dei riconoscimenti della sezione Teatro 2020.
Il Leone d’Oro alla carriera è assegnato a Franco Visioli, sound designer che ha lavorato per i grandi registi Thierry Salmon, Peter Stein e Massimo Castri, prima di collaborare con lo stesso Latella.
Il Leone d’Argento va invece al regista e coreografo Alessio Maria Romano, formatore di nuovi artisti, che ha lavorato ai movimenti scenici di spettacoli – tra gli altri – di Luca Ronconi, Carmelo Rifici, Valter Malosti, Sonia Bergamasco.
Biennale Musica
“Incontri” è il tema scelto per il 64° Festival di Musica Contemporanea, che si terrà dal 25 settembre al 4 ottobre 2020 sotto la direzione di Ivan Fedele. Un dialogo tra grandi personalità della musica del passato con gli autori più contemporanei. Dieci giorni di melodie con 15 appuntamenti in prima assoluta (7 commissionati dalla Biennale) e 13 in prima nazionale.
Non mancherà un ciclo musicale dedicato ad un solo strumento, il pianoforte e le creazioni dedicate agli anniversari di Bruno Maderna, Luigi Nono, Franco Donatoni, Ludwig van Beethoven.
Il Leone d’Oro come tributo alla carriera è assegnato al più grande compositore spagnolo vivente, il novantenne Luis de Pablo. Ancora oggi leader della scuola spagnola contemporanea, è autore di un catalogo immenso che supera le 200 opere.
Per l’inaugurazione del 25 settembre è prevista la prima assoluta al Teatro alle Tese (Arsenale) di “Concierto para viola y orquestra” e la novità italiana “Fantasias” per chitarra e orchestra.
In tema dialogo tra i settori va in scena il teatro musicale con l’opera “I Cenci” di Giorgio Battistelli.
La danza contemporanea
A chiudere il programma di spettacoli il 14° Festival Internazionale di Danza Contemporanea, proposto al pubblico dal 13 al 25 ottobre.
A guidare la rassegna è Marie Chouinard che chiude quest’anno il suo quadriennio di direzione al settore Danza della Biennale di Venezia. Arriveranno in città 19 coreografi autori di 23 spettacoli.
Apripista di una nuova generazione di coreografi è Noè Soulier, artista di formazione completa che abbraccia tutta la danza occidentale. Il danzatore presenta due lavori che mettono al centro dell’attenzione il gesto e la memoria del corpo.
I luoghi della Biennale Danza
Gli eventi si svolgeranno al Teatro Piccolo Arsenale, Sale d’Armi, Teatro alle Tese e Tese dei Soppalchi, a Cà Giustinian e al Teatro Goldoni.
La rassegna di quest’anno punta i riflettori sul concetto di creatività oltre gli schemi.
Leone d’Oro alla carriera di questa edizione è La Ribot. Artista “Indisciplinata” per sua stessa definizione, la coreografa ha come punti fermi dei suoi lavori la donna, il corpo, la frammentarietà.