Lo studio BCW Expectations at Work dice che sono cambiate le aspettative dei dipendenti nei confronti dei datori di lavoro
L’incertezza economica che stiamo vivendo ha cambiato le aspettative dei lavoratori.
Lo rivela uno studio dell’agenzia globale di comunicazione integrata BCW secondo il quale emerge una significativa svolta dall’inizio della pandemia.
Ora infatti, secondo quanto indicano le principali richieste, le priorità sono un’occupazione stabile, un posto comodo e sicuro, stipendio, benefit e un’attenzione rinnovata alla cultura del lavoro.
Verso un ritorno all’essenziale
Lo studio ha coinvolto oltre 13 mila persone di cinque differenti settori in 15 Paesi in tutto il mondo.
I dati emersi dicono che per un lavoratore su due un’occupazione stabile (52%), un posto di lavoro sicuro e comodo (50%), stipendio e benefit (49%) e cultura del lavoro (48%) sono gli aspetti più importanti tra i 62 parametri proposti in relazione a cinque dimensioni dell’esperienza di un dipendente.
A livello globale, il 50% dei dipendenti non prevede di cambiare l’attuale occupazione nei prossimi 12 mesi.
Intenzione che registra un aumento del 18% per le persone che si dichiarano soddisfatte di aspetti fondamentali quali stipendio, stabilità e posto di lavoro.
Se poi si crea una cultura del lavoro positiva la percentuale cresce del 24% mentre la soddisfazione professionale del 56%. E risulta un 68% in più di possibilità che il dipendente dia un giudizio positivo sul proprio responsabile. Lo “smart working” si colloca solo al 12esimo posto tra le priorità per chi può scegliere se lavorare in ufficio o da casa.
Focus sulle aspettative in Italia, per la Generazione Z stipendio e benefit solo al 22esimo posto
Nel nostro Paese, le tendenze sono in linea con quelle globali: un’occupazione stabile 58%, un posto di lavoro comodo e sicuro 55%, uno stipendio remunerativo 54%.
Seguono i permessi pagati 54% e l’indennità di malattia 51%.
Inoltre tra le 10 principali aspettative di un dipendente in sesta posizione (51%) rispetto al 16° posto (45%) a livello globale, ci sono anche la richiesta di un carico di lavoro gestibile e pretese ragionevoli da parte del datore di lavoro. Seguono al 50% un adeguato piano pensionistico, la fiducia nei manager e strumenti e tecnologia al 7° posto.
Un dato interessante che emerge in Italia riguarda i dipendenti della Generazione Z e i Baby Boomer. I primi collocano stipendio e benefit solo al 22° posto, indennità di malattia e assicurazione sulla vita al 48%, mentre i secondi indicano come esigenza primaria una stipendio remunerativo che si colloca al secondo posto con il 69%.
Anche le aspettative rispetto ai manager di riferimento sono diverse a seconda della generazione. Generazione Z apprezzano maggiormente le soft skill, come il supporto e l’empatia, i Millennial sostengono invece di preferire i manager che dimostrano apprezzamento e offrono opportunità di crescita.