Un’azienda e un team sui generis: Coratex, nove donne costituiscono la global service padovana dell’abbigliamento
Noi siamo prima di tutto un team. Le donne hanno molte qualità e anche se è risaputo che i rapporti tra donne non sono semplici da gestire, non riesco ad immaginarla meglio di così quest’azienda». Sono queste le parole che Chiara Coradin, titolare di Coratex, utilizza per fotografare l’azienda con sede a Correzola, al confine tra le provincie di Venezia e Padova, da lei fondata e diretta. Un’azienda unica nel suo genere sia per l’ambito nel quale opera e sia per il fatto di essere composta da sole donne. «Siamo in nove, tutte accomunate dalla stessa capacità di essere flessibili, dal grande senso di responsabilità che ci fa essere ognuna capa di sè stessa, dall’attitudine al risolvere i problemi e dalla voglia di darsi da fare. D’altronde l’ambito lavorativo in cui operiamo è questo che richiede. Di fatto l’azienda si occupa di global service dell’abbigliamento. Significa che il cliente si rivolge a noi con un’idea, noi sviluppiamo il disegno, realizziamo il prototipo, proponiamo dei tessuti e realizziamo il campionario. Per la produzione vera e propria ci appoggiamo poi ad altre aziende di fiducia. Siamo in sostanza una commerciale di abbigliamento e questo significa che ciò che i clienti ci richiedono è di realizzare assieme a loro un progetto quantificandone il prezzo e trovando per loro le migliori soluzioni realizzative». Affidabilità e serietà sono le qualità richieste. Qualità che hanno portato la Coratex a lavorare direttamente con i grandi marchi della moda nazionale oltre a poter vantare clienti in tutto il nord Italia. «Siamo evidentemente state apprezzate per la nostra serietà se è vero che non abbiamo mai cercato i clienti ma sono questi che cercano noi grazie al passaparola. E serietà significa anche saper riconoscere i propri limiti e ammettere di non essere in grado di fare un determinato prodotto. Però noi siamo anche un team che non si spaventa di fronte alle richieste più originali tanto evero che abbiamo realizzato di tutto: dal classico allo sportivo, dal jeans al capo spalla, dalle felpe alla maglieria, fino ai costumi da bagno. Sarà che le sfide ci piacciono e ci stimolano». La vostra vita di donne in che modo si interseca con il lavoro? «Sono moglie e madre di due figli ma il tempo che dedico al lavoro e alla famiglia è bene equilibrato. Amo la libertà e questo ho cercato di trasferirlo anche in azienda. Un esempio? Qui non ci sono orari imposti: la mattina arriviamo senza fretta anche perchè la sera il nostro senso di responsabilità ci tiene qui finchè non abbiamo finito. Questo perchè siamo anche tutte convinte che il nostro è un bel lavoro, creativo e che non annoia visto che richiede di trovare sempre soluzioni nuove». In un periodo di grande delocalizzazione quali motivi spingono le aziende a tornare a produrre in Italia? «Si produce in Italia per una serie di fattori: perchè i tempi sono più rapidi, perchè la qualità è più alta e perchè si possono realizzare quantitativi inferiori rispetto agli ordini massicci che la produzione all’estero impone. Noi infatti realizziamo tante linee diverse, ci concentriamo su capi elaborati, con particolare attenzione per la ricerca dei materiali e la cura delle finiture». Da dove nasce l’idea di un’azienda così? «Nasce dal mio vissuto famigliare, considerato che entrambi i miei genitori hanno gestito aziende del settore abbigliamento, sommata alle precendenti esperienze di tutte noi, considerato che siamo tutte provenienti da altre aziende. Con queste premesse è nata nel 2007 Coratex, in un periodo non certo semplice per far partire un’azienda. Questo per far capire quanto ci piacciano le sfide». Programmi per il futuro? «L’idea è quella di partire, la prossima estate, con una linea di abbigliamento nostra. La creatività non ci manca, questa volta si tratterà di metterla a servizio di noi stesse».
DI PIETRO POLO
Economia +
LAVORO DI SQUADRA AL FEMMINILE
7 Dicembre 2010