Li vediamo lavorare per il decoro degli spazi verdi a Mestre al parco Albanese della Bissuola e al Piraghetto nel quartiere Piave, a San Giuliano, presso l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi, la Fondazione Forte Marghera e Veritas. Ma sono impiegati anche per il servizio Vez Rete Biblioteche; Musei EBA; Servizi Centrale Unica appaltante per beni e servizi, Imposte Locali e Riscossioni e Pronto Intervento Sociale, Inclusione e Mediazione (PIM). Sono i lavoratori di pubblica utilità attivi in vari interventi per il decoro della città, come la manutenzione del verde e altre importanti attività.
Verso il mondo del lavoro
Sono 33 le persone coinvolte nel progetto, giunto nel 2020 al suo quarto anno. Nei parchi svolgono attività di giardinaggio, mantengono puliti i vialetti da passeggio raccogliendo foglie e carte, eseguono piccole manutenzioni al verde. Per la Rete Biblioteche, Musei EBA, Servizio Imposte Locali e Riscossioni e Servizio Centrale Unica Appaltante per Beni e Servizi svolgono attività di riordino, catalogazione e inventariazione. Alcuni di loro operano quotidianamente presso l’Archivio al quartiere Pertini di Mestre. I lavoratori impiegati in Veritas lavorano di pomeriggio e presidiano alcune zone del centro di Mestre con interventi di pulizia in aree molto fruite dai cittadini.
«Per sei mesi – spiega l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini – le persone partecipanti al progetto, che fanno capo agli utenti dei Servizi Sociali del Comune di Venezia, hanno la possibilità di imparare un lavoro, ricevere uno stipendio e iniziare un percorso verso l’inclusione lavorativa. Oltre all’attività sul campo è previsto anche un percorso di formazione, accompagnamento e orientamento lavorativo».
“Venezia LPU”
Si tratta di un’esperienza di lavoro di pubblica utilità attraverso un contratto a tempo determinato della durata di 520 ore con un impegno settimanale di 25-30 ore. E’ prevista anche la partecipazione di ognuno di loro ad azioni di accompagnamento, orientamento lavorativo e interventi di ricerca attiva del lavoro.
«Il progetto – continua Venturini – è giunto al quarto anno e si può fare un buon bilancio. Molte delle persone impiegate in queste attività hanno successivamente trovato lavoro a conclusione dell’esperienza che hanno portato avanti durante i sei mesi. Una concreta opportunità per offrire una prospettiva lavorativa alle persone in difficoltà seguite dai Servizi Sociali.
«L’auspicio è che grazie a questo progetto – conclude Alberto Cigana presidente del Consorzio Cooperative Sociali Zorzetto – le persone in difficoltà possano acquisire delle professionalità e proporsi sul mercato lavorativo. Sono circa 150 le persone coinvolte in questa progettualità, alcune delle quali hanno anche reiterato l’esperienza. Una risposta del territorio a situazioni di marginalità che possono essere superate».