Tre volontari, gli animali e i cittadini che credono in un progetto.
Storia di un servizio che nasce grazie alla solidarietà e all’amore per i quattro zampe
All’inizio fu un’associazione.
Fu fondata da tre amici , che nel cuore ne portano un quarto, scomparso in un tragico incidente d’auto, ma che oggi dà il proprio soprannome a una nuova ambulanza: Puma.
Con questa Shasa Frison, Gabriele Manente e Flavio Negri hanno effettuato finora una trentina di interventi. Nell’ultima uscita hanno soccorso un bulldog inglese colpito da infarto.
L’avvio del nuovo servizio è stato possibile però anche grazie a tutti coloro che hanno risposto all’appello lanciato dai tre volontari su Facebook.
Un po’ di fondi sono arrivati e, con essi, la certezza che un’ambulanza per animali sia un’esigenza davvero sentita.
Puma è operativa nel territorio metropolitano dallo scorso 4 febbraio.
Garantisce il trasporto degli animali che necessitano di cure e i soccorsi di emergenza.
“Per legge – chiarisce al riguardo Frison – non essendo convenzionati possiamo purtroppo intervenire solo su animali di proprietà. Il servizio è attivabile tramite alcuni laboratori veterinari convenzionati o attraverso un numero diretto (351/5258828)”. Al cellulare rispondono due paramedici in grado di decifrare l’intervento e di assegnargli il relativo codice.
C’è comunque sempre un medico a disposizione per controllare la corretta valutazione del caso.
Un’ambulanza nel nome di Michael
L’unità di intervento richiama il soprannome di Michael Groppello, il ventenne compagno di scuola e noto tifoso del Venezia al quale è intitolata anche la manifestazione sportiva “Vivi la piazza”, che si terrà dal 17 maggio al 15 giugno in piazza Mercato, a Marghera. “In quel periodo – conclude Shasa Frison – noi saremo presenti una volta a settimana, per farci conoscere.
Il 9 giugno, proprio all’interno dell’evento di Marghera, abbiamo poi organizzato una dimostrazione pubblica della nostra attività”.
Il territorio di competenza
L’Ambulanza Veterinaria di Mestre è attiva nell’intera area metropolitana. Riguardo al territorio coperto, però, bisogna distinguere.
Per quanto riguarda i soccorsi, i volontari intervengono solo a Mestre e zone limitrofe (Spinea, Dolo, Mira) in un raggio di massimo una trentina di km.
“È una scelta precisa che abbiamo fatto – spiega Frison – altrimenti non saremmo in grado di garantire un soccorso sufficiente”.
Per i trasporti di animali, invece, i confini si allargano. “Abbiamo fatto anche un trasporto fino a Padova – racconta il presidente – per un animale che aveva bisogno di accertamenti specifici. E, pur non avendo un’idroambulanza, per chi riesce a raggiungere Piazzale Roma, copriamo anche il centro storico di Venezia“.
Dall’ associazione all’ambulanza
L’idea di organizzare un’Ambulanza Veterinaria è venuta un paio d’anni fa a Shasa Frison. Da paramedico veterinario che lavora all’interno di un laboratorio, si è reso conto che, nel caso di situazioni di emergenza o di persone anziane in difficoltà per fare spostare i propri animali, mancava un servizio che garantisse un trasporto di soccorso simile a quello per gli esseri umani. Assieme a Gabriele Manente e Flavio Negri ha così costituito il 18 ottobre dello scorso anno l’associazione. Fino a febbraio i soci si sono dedicati alle pratiche burocratiche, al reclutamento del personale e all’acquisto dell’ambulanza. Poi si è passati alla fase operativa.
Gli interventi dell’Ambulanza
Al momento, gli interventi hanno interessato maggiormente cani (o di anziani o per soccorsi veri e propri). Per i gatti, si chiede di intervenire soprattutto in casi di animali aggressivi.
Tra le situazioni più singolari affrontate in questi mesi, l’intervento per un cane neurologico che faticava ad alzarsi: è stato stabilizzato e trasferito in una clinica veterinaria per le cure. Oppure il trasporto di un altro cane da una struttura veterinaria a un’altra, in quanto la prima non era attrezzata per effettuare gli accertamenti di cui necessitava l’animale.
Un contributo per il servizio
Per i propri interventi, l’associazione chiede un contributo minimo, sufficiente appena a coprire le spese vive.
“Purtroppo – ammette a malincuore Frison – siamo costretti a chiedere dei soldi ai privati che ci interpellano, perché non abbiamo alcun tipo di sovvenzione. L’unica cosa che abbiamo potuto fare è stata quella di ridurre al minimo l’entità della cifra richiesta”.
Per un trasporto occorrono così circa 25 euro; per i soccorsi si va dai 70 ai 90 euro.
“Se c’è qualche guadagno, finisce in un fondo cassa destinato proprio al servizio, anche perché siamo solo tre volontari, che operano soprattutto per amore degli animali. Adesso, dobbiamo sistemare l’ambulanza, sostituendo i lampeggianti con dei led che garantiscono migliore visibilità. E vogliamo acquistare un monitor multiparametrico, che però costa circa duemila euro”.
Alla ricerca di una sede
L’avventura è partita con una raccolta fondi su Facebook (e il profilo Ambulanza Veterinaria Mestre è ancora il canale preferito per contattare l’associazione, mentre il sito internet è in via di allestimento). I 740 euro raccolti, però, sono serviti giusto per comprare le divise degli operatori.
I soci hanno così chiesto a una banca un finanziamento di diecimila euro per l’acquisto dell’ambulanza. C’è l’idea, in futuro, di prevedere un rimborso per paramedici ed eventuali medici, proprio per potenziare il servizio. Ma ci sono anche altre questioni da risolvere.
“Noi – spiega Shasa Frison – non abbiamo sede e ci appoggiamo all’ambulatorio veterinario di Silvio Soldati e Floriano Manente, in via Volturno, a Mestre. I due medici ci danno spazio anche come appoggio per l’ambulanza; ma questo, purtroppo, significa che la sera e i fine settimana aumentano le tempistiche di almeno cinque o dieci minuti, il tempo necessario per arrivare da casa. Stiamo cercando quindi una sede, sperando che qualcuno ci possa dare una mano”.
Che posso dire …. siete fantastici !!!! Grazie dal profondo del cuore !! Grazie ! Se fosse esistita questa ambulanza anni fa forse il mio gattino sarebbe qui ! Onore a voi ! Spero che arrivino dei piccoli contributi per aiutarvi
Vorrei farlo a Roma come posso fare?