In una chiesa al di fuori dalle più gettonate mete turistiche, un primato nascosto
Venezia è una delle capitali mondiali della storia dell’arte, questo non è certo un mistero.
Per la città lagunare sono passati artisti di ogni tipo, antichi e moderni, provenienti dalle parti più diverse del mondo per trovare lavoro e ispirazione.
Tra i tanti primati che questa città può vantare, uno dei più significativi ma meno conosciuti, è la presenza della più grande tela al mondo.
443 metri quadrati di dipinto appesi al soffitto della Chiesa di San Pantalon, luogo lontano dalle rotte turistiche abituali.
Questo dipinto non è solo una grande meraviglia artistica realizzata da Gian Antonio Fumiani, pittore veneziano barocco, ma è anche ricco di chicche culturali tutte da scoprire visitando un luogo davvero misterioso e suggestivo.
Giavanni Antonio Fumiani
Giovanni Antonio Fumiani è un pittore nato e vissuto nel pieno periodo barocco veneziano.
Non si sa molto di lui: non c’è infatti una documentazione certa riguardo la sua nascita e l’anno, piuttosto discusso, è stato individuato tra il 1640 e il 1650.
Pur essendo un pittore presumibilmente, nato a Venezia, agisce in tutto il nord-est. Si ritrovano sue opere anche a Vicenza, a Padova e a Bologna.
Anche la sua morte risulta molto misteriosa. È infatti attorniata da un episodio leggendario: sembra, infatti, che sia caduto da un impalcatura mentre dipingeva il dipinto per cui oggi lo ricordiamo, il Martirio di San Pantalon, nel 1710.
Pur non essendoci testimonianza certe di ciò, resta il fatto che questo pittore abbia operato in più chiese nel territorio veneziano (San Zaccaria e San Beneto, per esempio) e che sia passato alla storia per il dipinto più grande al mondo.
La tela del Martirio di San Pantalon
Il Martirio e la Gloria di San Pantaleone è un dipinto di 443 metri quadri che ricopre l’intero soffitto dell’omonima chiesa. Quello che, a prima vista, potrebbe sembrare un gigantesco affresco, come tipico dei soffitti delle chiese, è invece il risultato dell’unione di 40 tele differenti a rivestimento delle pareti.
Il dipinto si presenta come una composizione maestosa che sale verso l’alto dando grande senso di slancio all’intera struttura.
Tre scene per la tela più grande del mondo
Fumiani, che aveva avuto esperienza nella realizzazione di scenografie teatrali, si cimenta nella narrazione del capitolo finale della vita del santo, realizzando tre scene ben distinte per sviluppare la narrazione.
La prima di queste vede la condanna a morte, con il santo al centro attorniato dai suoi carnefici che brandiscono attorno a lui gli strumenti della tortura come bastoni e uncini.
Al centro della grande tela si trova il San Pantalone in Gloria. La scena è avvolta da una luce gialla intensa, brillante, che rende quest’idea della glorificazione e della vicinanza alle alte Sfere Celesti.
La scena del Trionfo dell’Eucarestia riempie l’altro lato del dipinto. Una moltitudine di angeli e di allegorie riempie ogni angolo del dipinto, quasi a voler ribadire lo stile barocco sempre ricco di dettagli e privo di spazi vuoti.
San Pantaleone, il patrono dei medici e delle ostetriche
San Pantaleone di Nicomedia, in veneziano Pantalon, fu un martire cristiano degli inizi del IV secolo.
Seppur non conosciuto come altri, San Pantalon gioca un ruolo fondamentale nella spiritualità antica. È, infatti, considerato il patrono dei medici e delle ostetriche, figure che nel passato giocavano un ruolo saliente soprattutto per la percentuale ridotta di sopravvivenza alle malattie e al parto (causa principale della mortalità femminile), invocato anche contro la consunzione.
Un Santo che arriva dall’Oriente
La presenza di questa figura, tipicamente legata, per origine e diffusione del culto all’Ex Impero Bizantino, trae la spiegazione per la presenza nel territorio veneziano per i continui contatti tra la cultura lagunare e l’Oriente.
Come testimoniato dall’opera di Fumiani, questo Santo è oggi considerato un martire cristiano. Secondo la storia, Pantaleone viene condannato ad una serie di torture a cui resiste grazie alla sua fede. Solo la decapitazione finale riesce a piegarlo alla fine, senza però piegarne il carattere.
La chiesa di San Pantalon è un vero e proprio centro per il culto di questa figura perché al suo interno si conserva la reliquia del braccio del santo.
é, a mio parere, un’opera grandiosa e spettacolare per la composizione complessiva e per la ricchezza e la fantasia dei perticolari. C’è veramente da perdersi e occorre tempo per leggerla e cogliere la quantità di messaggi e di significati. Fumiani si dimostra essere una figura tutt’altro che secondaria nella cultura del suo tempo.
Molto,ma molto interessante !
Interessantissimo mi organizzerò per una visita in questa chiesa
La nostra Venezia è la città dei tesori. La prossima volta che ci andrò,andrò sicuramente a visitare questa chiesa.
Si dice che in questa chiesa ci sia anche la reliquia di un chiodo della Crocifissione. Gigi.
Stupenda prospettiva dal basso verso l alto, fa sì che la chiesa appaia priva del soffitto, e porta lo sguardo di chi guarda nelle profondità del cielo ! Solo un genio della pittura poteva concepire un quadro di questa forza e meraviglia! Un esempio fulgido del barocco veneziano.
Alzare gli occhi a quel cielo affollato provoca vertigine e stupore!
Imperdibile !
Meravigliosa… ma non è la tela più grande del mondo. A Maddaloni (CE) ce ne una di 720 mq. nel convitto Nazionale “Giordano Bruno”. Tom Cruise, durante le riprese di Mission Impossible nella Reggia di Caserta, ha visitato il Convitto donando 25mila euro per il suo restauro.
Io non la conosco r la prima volta che la vedo ma ad occhio è veramente Stupenda Bellissima Eccezionale Straordinaria altro non so che dire spero che un giorno possa andare a vederla .Grazie x questa informazione
Molto interessante e affascinante. Grazie.
Errore Dall’ultima misurazione, con i suoi 820 metri quadrati di superficie, la tela del Convitto Giordano Bruno di Maddaloni in provincia di Caserta.
Se non erro c’é una tela piu grande del 1700 dipinto dei fratelli Funari sita al Convitto nazionale Giordano Bruno a Maddaloni (Ce) e misura circa 830 metri quadri.
Grande omessa verità, la tela più grande del mondo si trova a Maddaloni in provincia di Caserta, Campania.