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La spiaggia che non c’è

La spiaggia che non c’è

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA in 54 comuni costieri italiani tra il 2006 e il 2020 il litorale sabbioso è arretrato di oltre il 50%

Stessa spiaggia, stesso mare?
Non è sempre così, visto che da un anno all’altro, in materia di spiagge, le cose possono cambiare e di parecchio.
Tanto che alcune potremmo non trovarle più.
E’ un fenomeno naturale quello dell’avanzamento o arretramento delle spiagge, tuttavia la sua entità sta assumendo una dimensione allarmante.
Secondo quanto ha rilevato l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale infatti, tra il 2006 e il 2020, 54 comuni costieri con un litorale sabbioso superiore al chilometro sono stati interessati da fenomeni di arretramento che interessano oltre il 50% della propria costa. Addirittura la spiaggia di Rotondella, in Basilicata ha raggiunto il 100%, praticamente sparita.

Il fenomeno dell’erosione

Tra i 644 comuni costieri italiani, sono molti quelli che possono godere di un litorale sabbioso che in lunghezza supera il chilometro. L’ISPRA, grazie alle immagini satellitari, ne ha monitorato la salute constatando che, tra i 54 comuni interessati dallo studio, 8 registrano un arretramento delle spiagge che arriva all’ 80%.
Le regioni in cui il fenomeno risulta maggiore sono in sud Italia in particolare in Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia e Calabria. E le percentuali danno una dimensione poco rassicurante su quanto sta accadendo.

Le spiagge del sud a rischio

Pensate che, per fare degli esempi, oltre alla spiaggia di Rotondella, che registra il 100% di perdita di litorale sabbioso, sempre in Basilicata ad Alba Adriatica in provincia di Teramo, il litorale è arretrato dell’89% mentre la costa Bernalda in provincia di Matera dell’82%; in Puglia la costa di Serracapriola, in provincia di Foggia, dell’87%; in Sicilia cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento dell’81% come Marina di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. E ancora in Sicilia l’80% della costa del comune di Montallegro, nell’agrigentino è arretrato. In Calabria, Falconara Albanese, in provincia di Cosenza e Guardia Piemontese registrano rispettivamente 79% e 77%.

spiaggia
San Lorenzo, Sicilia

In altri 22 comuni, l’erosione costiera supera il 50%.
In 16, controtendenza, invece, si registra un avanzamento della costa superiore all’80%.

Le cause del fenomeno

Molte spiagge stanno dunque sparendo?
L’ISPRA spiega che questo accade perché si è verificato negli ultimi decenni un cambiamento nell’apporto dei sedimenti da parte dei fiumi, sempre più dragati per recuperare materiale per l’edilizia.
A peggiorare ulteriormente la situazione sono poi i fenomeni climatici estremi come le mareggiate violente in un arco di tempo ristretto che “rubano” inesorabilmente la sabbia.

Indispensabile la pianificazione territoriale con azioni per contrastare l’erosione delle spiagge

Lo scenario che si presenta, in assenza di interventi strutturali, spiegano gli esperti è simile a quello che accade con lo scioglimento dei ghiacciai in relazione al cambiamento climatico.
E la situazione futura potrebbe peggiorare ulteriormente.
Secondo il rapporto dell’ISPRA, dove il litorale appare stabile, in qualche caso in avanzamento, lo si deve al ripascimento artificiale, una misura per colmare il deficit di sabbia. In pratica sulla spiaggia si immettono ingenti quantitativi di sedimenti per ricostruirne la parte erosa. Ma si tratta di un intervento artificiale, che può solo mettere delle toppe al problema senza risolverlo.

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