Sono arrivati a Pechino Alberto Fiorin e Dino Facchinetti. I due ciclisti, di 64 e 66 anni, hanno attraversato in bicicletta 13 Paesi
Sono arrivati alla meta quattro giorni prima del previsto.
Dal 25 aprile a oggi, hanno percorso in bicicletta 10.300 chilometri.
100 giorni di viaggio lungo la Via della Seta per omaggiare Marco Polo nel Settecentesimo anniversario della sua morte.
Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, i due veneziani rispettivamente di 64 e 66 anni, sono giunti a Pechino in perfetta forma e, soddisfatti, sono stati accolti dalla stampa cinese che ne ha documentato le gesta.
In poco più di tre mesi hanno attraversato latitudini diverse e tredici Paesi, raccontando la carovaniera del Terzo millennio sui social: una spedizione che ha appassionato numerosissimi utenti della rete, che li hanno seguiti in una sfida che li ha portati dai Balcani all’Estremo Oriente, tra paesaggi aridi e cornici fiabesche.
Oggi, 2 agosto, saranno ricevuti dall’ambasciatore italiano in Cina Massimo Ambrosetti e dai rappresentanti della Municipalità di Pechino.
Fiorin: “Il mondo è migliore di quanto si creda”
“L’obiettivo di questa spedizione era di portare un messaggio di solidarietà: questo messaggio oggi ha un valore inestimabile grazie alla lezione che riportiamo a casa, ovvero che il mondo è migliore di quanto si creda, al di fuori di ogni facile retorica – ha dichiarato Alberto Fiorin – La cosa che ci ha più colpiti è stato l’incontro con le persone lungo la strada, di ogni nazionalità e ceto sociale. Tutti – ha raccontato- si sono dimostrati aperti e disponibili ad aiutarci – offrendoci i pasti o semplicemente da bere, data la scarsa disponibilità di acqua potabile, solamente per il piacere di farlo”.
Una sfida sportiva e culturale
“Marco Polo a pedali”, come i due veneziani hanno chiamato la loro spedizione, è stata una sfida sportiva e insieme culturale. Il loro viaggio è maturato con l’obiettivo di ripercorrere le orme del celebre esploratore veneziano per “conoscere l’altro e raccontarlo”, per “ribadire la necessità di un continuo e reciproco dialogo tra i popoli”.
In questo caso con un mezzo, la bicicletta, dall’approccio lento e non invasivo che ha fatto dei due moderni esploratori due ambasciatori della venezianità e insieme della sostenibilità.
Pedalata dopo pedalata, dopo 85 tappe e una media che ha superato i 140 km giornalieri previsti, i due viaggiatori, con i loro 63 e 66 anni si sono guadagnati anche il titolo di ambasciatori della terza età, dimostrando, con successo, che anche ciò che non si crede possibile a volte si può fare.
Consuelo Terrin