Per un anno, il capoluogo marchigiano scelto come “Capitale” all’interno del progetto per includere la salute del sistema nervoso tra le priorità di tutti i Paesi
Se in Italia la popolazione invecchia è anche perché il nostro è il Paese più longevo d’Europa.
Un primato di cui sicuramente rallegrarsi, anche se vi si collegano una serie di problematiche, a partire da quelle di tipo sanitario e sociale.
Ma, tra le malattie correlate all’età da fronteggiare quando i tassi di longevità, come avviene in tutti gli Stati del G7, sono più alti rispetto alla media, quelle di tipo neurologico probabilmente ancora non ricevono un’attenzione adeguata.
Pensiamo alle demenze. La previsione è che, nell’arco dei prossimi 20-25 anni, i casi raddoppieranno. E, se ciò sarà confermato, in Italia le persone affette da decadimento cognitivo sfioreranno i 2,5 milioni.
Di conseguenza, tra l’altro, si stima che i costi per l’assistenza potranno salire attorno ai 50 miliardi di euro. Ecco perché l’European Academy of Neurology (Ean) mira a far includere la salute del sistema nervoso tra le priorità di tutti i Paesi.
Ancona Capitale europea della salute del cervello
Nell’ambito di questa strategia, l’Ean, che riunisce circa 45 mila neurologi europei, ha ora reso noto di aver scelto Ancona come “Capitale europea per la salute del cervello”.
L’annuncio è stato dato proprio nel capoluogo delle Marche, nel corso dell’evento “Dare priorità alla salute del cervello: un imperativo globale per la salute pubblica”, inserito nel calendario di Extra G7 salute.
L’Italia, del resto, è considerata con Norvegia, Svizzera, Finlandia e Canada uno dei Paesi leader riguardo a queste tematiche.
La salute del cervello è già presente nell’Agenda europea e il Summit Ean intende diffondere al riguardo la massima sensibilizzazione a livello globale, ponendosi come riferimento attraverso il progetto “Brain Health Mission”, per far sì che prevenzione, consapevolezza e pianificazione strategica diventino parte integrante di tutti i sistemi sanitari. Ancona, prima di passare il testimone alla canadese Calgary, nei prossimi 12 mesi sarà così il punto di riferimento del nuovo progetto per arrivare a un vero e proprio “Manifesto per la salute del cervello”.
Dalle strategie nazionali alle azioni concrete
Al Manifesto l’Italia aderisce insieme a una serie di Paesi (Svizzera, Germania, Norvegia, Finlandia, Danimarca e India) che hanno lanciato strategie nazionali per la salute del cervello come presupposto fondamentale per il benessere dell’individuo e dell’intera società. L’evento marchigiano ha intanto fornito l’occasione per discutere degli approcci innovativi, condividere le migliori pratiche e delineare strategie per integrare la salute del cervello nelle politiche di sanità pubblica.
Come hanno ricordato gli esperti, grazie allo sviluppo della scienza è già oggi possibile prevenire il 40% dei disturbi cognitivi lievi e quindi delle demenze. Anche senza problemi evidenti al cervello, i cittadini possono insomma migliorare la propria salute cerebrale. La Società italiana di neurologia ha così realizzato la piattaforma “Strategia italiana sulla salute del cervello”, presentata a marzo in Parlamento che si pone, tra gli obiettivi, informazione, formazione degli operatori, educazione e investimenti per la ricerca.
Alberto Minazzi