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La prima trasmissione radiofonica festeggia un secolo di vita

La prima trasmissione radiofonica festeggia un secolo di vita

Dal “telegrafo senza fili” di Guglielmo Marconi a uno strumento di comunicazione di massa, che ha raccontato la storia del nostro Paese

Nel 1895, sull’Appennino bolognese, il 21enne Guglielmo Marconi con il “telegrafo senza fili” da lui creato fu il primo a riuscire a trasmettere un segnale superando un ostacolo fisico: la collina che gli stava davanti.
Dall’altra parte, a circa due km di distanza, a suo fratello arrivarono nitidamente i segnali Morse inviati.
Era la prima trasmissione di un segnale Morse su onde radio andata a buon fine.
La scoperta permise di sviluppare una serie di comunicazioni a distanza ed è ancora oggi alla base di un media come la radio ma anche delle tecnologie wireless.
Da quel momento prese il via un’evoluzione nel sistema di comunicare, tuttavia la storia della radio in Italia iniziò ufficialmente con la prima trasmissione avvenuta il 6 ottobre 1924. Proprio la prima trasmissione compie quest’anno 100 anni.

Il notiziario, il legame con la tradizione operistica e l’intrattenimento

Erano in pochi, in quell’ottobre 1924, a poter ascoltare una trasmissione che di fatto rappresentava un momento rivoluzionario per il Paese. La radio se la potevano permettere solo le persone benestanti ma ben presto divenne uno strumento di massa, tanto è vero che, già nel 1933, nove anni dopo, contava 300 mila radioascoltatori.
La prima trasmissione fu diffusa dagli studi di Roma proponendo un notiziario, alcuni interventi parlati, intermezzi musicali e, in chiusura, un’opera lirica.
E la prima annunciatrice (per una sera) fu in Italia una donna: Ines Viviani Donarelli, pianista e direttrice d’orchestra del concerto che sarebbe stato trasmesso.
In realtà, la prima speaker radiofonica ufficiale della radio italiana è da considerare Maria Luisa Boncompagni, assunta già nel 1914 come “signorina buona dicitrice” dall’Araldo Telefonico.

Da allora in poi, la radio diventò uno strumento sempre più presente nelle case, dove portava notizie, intrattenimento e anche la diffusione, in anni in cui molti conoscevano solo il proprio dialetto, della lingua italiana.

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Cento anni dalla prima trasmissione e un omaggio a Marconi

Per celebrare l’importante compleanno il Senato ha ricordato nella giornata di oggi, 2 ottobre, nell’aula di palazzo Madama i momenti più significativi ed emozionanti della storia della radiofonia del nostro Paese. A partire dalle 14, in diretta su Rai1, a cura di Rai Parlamento e su rai radio 1, grazie anche al contributo del Museo della radio e della Televisione Rai di Torino e di Radio Rai, è stato  possibile ascoltare i primi annunci così come furono trasmessi un secolo fa.
Tra i partecipanti Renzo Arbore, Umberto Broccoli e Andrea Delogu oltre ai vertici del servizio pubblico radiotelevisivo e alcuni rappresentanti delle maggiori emittenti radiofoniche private.

Anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con l’Istituto per le Applicazioni del calcolo Mauro Picone e Rai radio 3, hanno organizzato a Roma un evento dedicato in particolare all’evoluzione delle comunicazioni e al loro impatto sulla società al quale hanno partecipato oltre 300 studenti provenienti dalle scuole di tutto il Lazio. I giovani sono stati coinvolti in tempo reale con immersioni nella realtà virtuale e un podcast dedicato a Guglielmo Marconi in versione fantasy.

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Guglielmo Marconi

Il passato radiofonico in mostra a Palazzo Madama

Per chi desiderasse fare un tuffo nel passato e scoprire la radio di allora, fino a domenica 6 ottobre nella sede di Palazzo Madama intitolata a Guglielmo Marconi saranno esposti documenti d’archivio e apparecchiature tecniche di quando iniziarono le prime trasmissioni. Tra questi il microfono a bobina magnetica utilizzato per il primo annuncio radiofonico e il carillon della radio, databile 1936, che era utilizzato come stacco tra i programmi riproducendo il canto di un uccellino. Venendo ai giorni nostri quante persone ascoltano la radio in Italia? Secondo le rilevazioni d’ascolto TER, curate dal tavolo Editori radio, l’ascolto radiofonico nel giorno medio nel periodo dal 16 gennaio al 10 giugno è passato da 36.605 milioni di persone nel primo semestre del 2023 a 35.252 milioni nello stesso periodo di quest’anno.

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A Verona l’unico Museo della Radio riconosciuto dalla famiglia di Marconi

Forse non tutti sanno che in Veneto e precisamente a Verona il museo della radio che porta il nome del suo inventore è l’unico al mondo riconosciuto dalla famiglia dello scienziato perché in possesso dell’antenna direzionale presente sul panfilo Elettra, la nave laboratorio sulla quale Marconi fece numerosi esperimenti di radiofonia tra le due guerre mondiali, dalla quale nel 1896 partì il primo segnale WiFi della storia.
Il museo è nato nel 1999 dalla collezione privata di radio d’epoca del suo fondatore Albero Chiantera ed è diventato oggi un punto di riferimento in Italia per la storia di questo mezzo di comunicazione. Illustra la storia della Radio dalle prime apparecchiature scientifiche attraverso una ricca collezione di 700 apparecchi di 7 nazioni.
Nel tempo la collezione si è arricchita aggiungendo radio design anni 70/80.

Silvia Bolognini

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