C’è una musica che parla al cuore. Che porta con sé una visione positiva della vita e che aggrega i talenti del territorio nella speranza che trovino prima o poi una loro strada. Fatta di soddisfazioni e di crescita professionale, ma legata ai contenuti dai quali si sono mossi per tentare la scalata del successo.
C’è una musica che a Peseggia mette insieme un gruppo di ottanta persone che giungono da varie province del Veneto e che regala concerti ricchi di effetti speciali e di multimedialità.
Riunisce sotto le stesse note una sezione d’archi e maestri di violino, un coro di 30 elementi, 20 strumentisti e moltissime altre persone che mettono a disposizione le loro competenze, soprattutto tecnologiche. Tra loro, anche alcuni attori e ballerini.
Spettacoli multimediali, voci che raccontano la vita
E’ così che ogni concerto diventa spettacolo.
La maggior parte dei musici della Compagnia La Meridiana non sono professionisti, anche se a vederli in scena non si direbbe che nella quotidianità facciano tutt’altro.
“Siamo volontari di un’associazione culturale a carattere musicale –spiega Alessandro Pettenà – Deriviamo da esperienza di parrocchia ma la Meridiana è oggi soprattutto un’associazione che promuove con i suoi spettacoli una cultura con contenuti etici e che cerca di creare delle opportunità di crescita professionale per i giovani musicisti che ne fanno parte”.
Nessun limite di età, nessuna preclusione ideologica. La musica è il collante di tutto e si guarda soprattutto ai giovani per rinforzare le fila.
Un successo inaspettato
Perché la Compagnia Musicale La Meridiana è uno di quei casi strani che partono in sordina e che, inaspettatamente, contano in platea un migliaio di persone quando organizza un concerto.
Come è accaduto con “C’era una volta Celeste”, nel luglio scorso.
Uno spettacolo che il Covid ha in parte fermato ma che è stato ripreso in una chiave nuova durante il lockdown per riproporlo su youtube trasformato in uno concerto particolare, realizzato in buona parte da casa e in una percentuale minore in versione live.
Resta quest’ultima, però, la parte più spettacolare e ad effetto. Nell’ultimo concerto a Villa Farsetti, a Santa Maria di Sala, la musica ha accompagnato la proiezione del passaggio della stazione spaziale internazionale. O viceversa. Canzoni, colonne sonore, cori, danza e recitazione sono diventati infatti tutt’uno con le immagini riflesse sulla facciata della villa, mentre parole e note raccontavano dell’innata curiosità dell’uomo ripercorrendo le sue tappe più importanti. Dalla scoperta delle Americhe con Cristoforo Colombo fino alla conquista dello spazio. Perché la musica è un universo ricco di sorprese.