Anche da Venezia e dal Veneto la richiesta, in una lettera indirizzata al Premier Conte, di rivedere le norme del DPCM
«Alla base c’è la volontà di non mollare e di fare il possibile perché il settore non muoia».
Sono le ferme parole dell’assessore al Patrimonio, Promozione della Città, Università e Toponomastica del Comune di Venezia Paola Mar. Anche lei è tra i firmatari della lettera inviata al Premier Conte sul DPCM che impone lo stop a teatri, sale da concerti, cinema.
Mai come in questo caso vale il detto “piove sempre sul bagnato”.
La notizia arriva come una mazzata che va a colpire un settore già messo in ginocchio più di altri dal lockdown.
Per questo, numerosi assessori alla Cultura italiani hanno deciso di far sentire la loro voce indirizzando il loro appello al Presidente del Consiglio.
La cultura lancia un sos alla politica
Nel veneziano, come nel resto d’Italia, proprio in questo periodo il settore stava cominciando timidamente, ma con coraggio, a risollevarsi presentando gli eventi per la prossima stagione. Lo stop inciderà pesantemente su tutto il comparto che vede impegnate centinaia di migliaia di professionisti ed è uno dei più rilevanti settori produttivi italiani.
E’ un vero e proprio sos quello che lancia il settore cultura. Perché a fronte della sospensione degli spettacoli si rende necessaria l’immediata attivazione di ammortizzatori sociali concreti ed efficaci per tutti i lavoratori dello spettacolo.
Perché fermare i luoghi più sicuri per il Paese?
E’ la domanda alla base della lettera inviata al Governo.
La misura assunta nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – si legge nel testo – colpisce il settore produttivo italiano che più di ogni altro ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19. L’evidenza statistica dimostra che oggi proprio i teatri e i cinema, in virtù del senso di responsabilità dimostrato nell’applicazione delle misure medico-sanitarie da gestori, lavoratori e pubblico, sono i luoghi più sicuri del Paese. Assieme a musei, spazi espositivi e altri luoghi della cultura mantenuti aperti dal Decreto.
«Non ci sono dubbi – sottolinea Paola Mar – che siano necessarie ulteriori misure restrittive per contrastare l’aumento dei contagi. E’ anche vero però che la misura appena assunta dal governo produrrà effetti economici disastrosi e priverà i cittadini di un importante strumento di condivisione e riavvicinamento sociale, pur nel rispetto di tutte le norme anti Covid. La lettera a Conte vuole essere prima di tutto un segnale di vicinanza al settore».
Teatri, cinema, sale concerti: spazi senza rischi
«A oggi – precisa Paola Mar – nel veneziano abbiamo ampiamente dimostrato che gli eventi si possono fare in totale sicurezza. Ne sono stati organizzati numerosi e di caratura importante come, per citarne solo alcuni, la Mostra del Cinema al Lido, Aperture Straordinarie e il Campiello a Venezia, gli spettacoli teatrali all’aperto e il Festival delle Idee a Mestre, gli appuntamenti musicali al Teatro del Parco. Tutti appuntamenti che si sono svolti nel pieno rispetto delle norme previste per contrastare i contagi.
E’ per questo che chiediamo – come indicato nella lettera a Conte – di rivedere la decisione presa affinchè teatri, cinema e sale da concerto possano riaprire al più presto , soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime due settimane confermeranno la bassa o nulla incidenza dei luoghi dello spettacolo nella diffusione epidemica».