Un calendario di celebrazioni e iniziative ricorda eventi e personaggi che riservarono alla Riviera del Brenta un ruolo fondamentale nel conflitto
Secondo i piani dello Stato Maggiore dell’Esercito, in caso di sfondamento del Piave la Brenta sarebbe divenuta uno degli ultimi baluardi di difesa. Tuttavia, le vittorie italiane nelle battaglie del Solstizio d’Inverno (novembre-dicembre 1917) e d’Estate (giugno 1918) scongiurarono la devastazione di questo splendido territorio, mutando però il suo utilizzo: nella Grande Guerra, la Riviera del Brenta diventò così punto strategico per la riorganizzazione delle truppe dopo Caporetto (sono molte le testimonianze riportate nei diari di guerra dei soldati di ogni parte d’Italia che citano Stra o Dolo come meta finale) ma anche per allestire ospedali e i servizi di sussistenza, per addestrare le truppe, per creare un campo d’aviazione per le squadriglie della Regia aeronautica e per rinchiudere i prigionieri.
Nasce da qui, dal riconoscimento dell’importante ruolo giocato da questa parte del territorio metropolitano nella Prima Guerra Mondiale (soprattutto dopo la rotta di Caporetto dell’ottobre 1917), l’iniziativa di un gruppo di associazioni e appassionati, che ha presentato ufficialmente lo scorso 8 settembre, a Villa Badoer-Fattoretto di Dolo, il calendario “1918-2018 La Riviera del Brenta per il Centenario della Vittoria”.
Un calendario fitto di appuntamenti, fino a gennaio 2019, organizzato, con il supporto delle Amministrazioni comunali, con l’obiettivo di far conoscere alla comunità e agli alunni delle scuole del territorio alcuni aspetti del conflitto. Questo progetto permetterà quindi di riscoprire tutti questi aspetti e personalità come Amos Scorzon, artista e vignettista per i giornali di trincea e vari quotidiani, capace con i suoi disegni di tenere alto lo spirito dei soldati al fronte. Si parlerà anche di Ernest Hemingway e di John Dos Passos, autori di fama mondiale che durante il conflitto attraversarono le strade lungo il Naviglio del Brenta per raggiungere il fronte con il loro reparto di sanità. Si parlerà delle ville della Riviera, utilizzate per diversi scopi: per allestire ospedali militari, come avvenuto a Villa Pisani (Stra), Villa Badoer-Fattoretto (Dolo), Villa Calzavara-Pinton (Pianiga) solo per citarne alcune, ricordando che il primo complesso ospedaliero fu ospitato nei locali della fabbrica di candele della Mira Lanza già dal 1916. E, se non erano ospedali, erano sede di comando e di addestramento truppe, come successo a Villa Foscari “Malcontenta”, che ha visto la presenza dei temutissimi Arditi, resi celebri negli articoli inviati in America da Hemingway e riportanti gli assalti sul Monte Grappa. Villa Pisani, inoltre, era una delle tre sedi nazionali (la più vicina al fronte) per l’addestramento dei piccioni viaggiatori. In Riviera del Brenta sono passati anche uomini famosi per la storia del conflitto e degli anni successivi: nella casa del parroco di Arino di Dolo avevano soggiornato per un breve periodo Badoglio e alcuni generali di divisione, tra questi il generale Leone, ricordato anche nel film “Uomini Contro”.
In “1918-2018 La Riviera del Brenta per il Centenario della Vittoria” si approfondiscono alcuni temi importanti come il ruolo della donna: madre, moglie e figlia; operaia, contadina, commerciante e imprenditrice; madrina di guerra, crocerossina e infermiera.
La Grande Guerra è stato il primo momento di emancipazione della figura femminile: le donne della Riviera del Brenta erano state tra le prime a protestare in Italia per l’aumento dei prezzi del pane, con rivolte a Mira, a Campolongo Maggiore e a Camponogara. Alcune di loro partirono per il fronte come crocerossine mentre qualcuna ha addirittura affiancato gli uomini in prima linea, come Erminia Comin, da Dolo, partita volontaria per il Piave appena diciasettenne per costruire trincee e opere di difesa, ricordata nel 2016 in occasione dei Gagliardetti della memoria di Riviera al Fronte grazie alla volontà dei familiari.
Infine, la Riviera del Brenta non dimentica i suoi concittadini, reduci e caduti al fronte. Un tributo di sangue elevato, quasi 1300 giovani morti per cause belliche. Assieme a loro, sarà onorata la memoria dei soldati delle nazioni ieri nemiche ma oggi schierate fianco a fianco nell’Unione Europea e nella Nato. Tutto questo sarà possibile con i Gagliardetti della Memoria di Riviera al Fronte e con l’apposizione di una targa commemorativa nel cimitero di San Pietro di Stra, per ricordare i caduti italiani e austroungarici nei vari ospedali militari del territorio. Storie che saranno approfondite in collaborazione con alcuni istituti scolastici: gli studenti saranno protagonisti della storia di famiglia con la riscoperta di lettere dal fronte, foto, cimeli e ricordi con l’obiettivo di raccogliere materiale per una mostra a fine anno scolastico o per una pubblicazione.