Il Politecnico di Milano sperimenta una soluzione innovativa per il monitoraggio delle reti idriche
L’acqua: un bene comune che non deve essere sprecato. Non è un luogo comune, se si pensa che in Italia, secondo i dati Istat del 2022, oltre un terzo dell’acqua immessa nella rete di distribuzione nazionale viene disperso.
Prende il via anche da questa considerazione la sperimentazione da parte del Politecnico di Milano di una soluzione innovativa contro lo spreco di acqua: utilizzare la fibra ottica per monitorare le reti idriche. Per capirci, proprio quella diffusa per le telecomunicazioni e che porta internet nelle nostre abitazioni.
Sensori vigili su lunghe distanze
I ricercatori del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Ateneo milanese hanno infatti testato l’uso di sensori distribuiti in fibra ottica (Dfos) basati sulla tecnologia Stimulated Brillouin Scattering (Sbs) per il monitoraggio delle reti di tubi d’acqua su lunghe distanze.
La sperimentazione è stata fatta su tubazioni in polietilene ad alta intensità Hdpe, le più utilizzate per la realizzazione di impianti di distribuzione. Il sistema è in grado di misurare deformazioni al centesimo di millimetro.
Avvolgendo e fissando il cavo sensore in fibra ottica sulla superficie esterna del tubo è possibile verificare la capacità di rilevare con estrema precisione situazioni legate ad anomalie di pressione lungo una condotta di quel tipo, causate proprio da perdite d’acqua.
Le condutture intelligenti
La sperimentazione si è articolata in due fasi. Nella prima è stata valutata la sensibilità del layout sensoristico su una tubazione sollecitata con pressione statica che ha positivamente superato la prova. In seguito i ricercatori si sono concentrati sul rilevamento dell’anomalia di pressione prodotta da una perdita in un circuito di tubazioni con acqua corrente.
L’esito finale ha confermato la possibilità di poter identificare e localizzare perdite idriche anche molto contenute. La tecnologia innovativa sperimentata dal team del Politecnico di Milano sarà ulteriormente sviluppata per permettere sempre più in futuro di salvaguardare una risorsa fondamentale per la vita.
Una tecnologia che guarda al futuro
L’Italia vanta una rete di acquedotti di oltre 425mila km che arrivano a 500mila se si considerano le connessioni e i raccordi. Un sistema che distribuisce ogni anno, regione per regione, città per città circa 8,2 miliardi di metri cubi di acqua nelle nostre case. Secondo i dati Ispra del 2022 nell’ultimo trentennio la disponibilità idrica media annua si è ridotta del 19%.
Oltre alla mancanza di materia prima a peggiorare la situazione c’è la scarsa efficienza delle infrastrutture che fa sì che se ne disperdano ingenti quantità.
Lo spreco della risorsa acqua, complice l’impatto dei cambiamenti climatici, è un problema a livello globale e per il quale è importante e mantenere efficaci le infrastrutture come appunto la rete idrica. Si sta infatti guardando in direzione di una produzione a livello industriale di tubi Hdpe “nativamente intelligenti” vale a dire con sensori integrati nella loro superficie.