Con il progetto “Mare” l’imprenditore tedesco Gotthardt creerà entro il 2027 nell’ex nosocomio dell’isola un polo tecnologico per il settore medico
Il cerchio si chiude. Dopo un secolo, l’ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia, oggi area degradata e dismessa nella parte settentrionale dell’isola tra mare e laguna, si prepara a tornare a essere un’eccellenza internazionale in ambito sanitario.
Il nuovo progetto di recupero che ha preso il via con la presentazione congiunta di Comune di Venezia, Ulss 3 Serenissima e Cassa Depositi e Prestiti (proprietaria dell’area), sarà reso possibile da CompuGroup Medical, che conta su 1,6 milioni di utenti e più di 9 mila dipendenti in 60 Paesi del mondo (oltre 600 in Italia).
L’obiettivo finale dell’innovativo progetto “Mare” è quello di creare al Lido un polo tecnologico per il settore medico, che dovrebbe aprire entro il 2027.
Un volano che, attraverso il rilancio di un’area-chiave, creerà circa 900 posti di nuova occupazione di qualità e richiamerà nuovi abitanti.
“L’Ospedale al Mare – ha sottolineato Frank Gotthardt, l’imprenditore tedesco fondatore e presidente del gruppo internazionale – in passato veniva utilizzato per curare migliaia di persone ogni anno. In futuro, Mare aiuterà milioni di persone in tutto il mondo”.
La sanità digitale passerà per Venezia
“Recuperare il passato per costruire il futuro” è lo slogan scelto per il progetto, incentrato soprattutto sull’intelligenza artificiale nel settore medicale, con l’intenzione di fare del futuro parco tecnologico di Venezia una sorta di “stella polare” del settore.
Il campus che sorgerà all’interno di un’area di 48 mila metri quadri rifunzionalizzati (con il recupero di 28 mila metri quadri di superficie), ospiterà circa un migliaio di ricercatori e dipendenti, che avranno a disposizione una foresteria con 600 posti letto.
L’hub tecnologico punta infatti ad attrarre talenti, investimenti e imprese internazionali.
In “Mare” sarà favorita la cooperazione tra università, ricercatori, start-up e aziende per sviluppare, implementare e promuovere software e applicazioni innovative per il settore medico. Perché l’innovazione di eccellenza può essere il motore per la crescita economica e la salute delle persone.
“Siamo all’inizio – spiega Gotthardt – di un nuovo rinascimento. Oggi il mondo è di nuovo a un punto di svolta e al centro c’è di nuovo la scienza. E sono convinto che, con “Mare”, questo secondo rinascimento possa in parte verificarsi anche qui a Venezia”.
Le tappe verso Mare Technopark
Cdp Real Asset Sgr ha accettato lo scorso anno l’offerta vincolante per l’acquisto presentata da CompuGroup Medical. Adesso si passerà alla fase di ottenimento delle autorizzazioni, con l’approvazione della variante urbanistica da parte del Consiglio comunale attesa entro fine anno.
In tal senso, è prevista la rinuncia alla capacità edificatoria nella vicina area di 12 mila metri quadri della “Favorita”, dove saranno realizzati spazi verdi pubblici attrezzati per gioco e sport.
Si potrà quindi procedere con l’elaborazione del piano vero e proprio, di modo da poter dare il via ai lavori tra fine 2024 e inizio 2025 e quindi all’apertura del polo nel 2027.
È comunque già stato chiarito che l’intervento si realizzerà nel pieno rispetto del contesto eco-sistemico, della sostenibilità e dei criteri di conservazione. Non sono dunque previsti abbattimenti. Anzi, verranno restituiti alla fruibilità pubblica luoghi come le aree verdi, il teatro Marinoni e la chiesa di Santa Maria Nascente, presenti all’interno dell’area. Nel parco tecnologico sorgeranno quindi anche un asilo, un centro fitness, ristoranti e strutture residenziali.
Guardando alle destinazioni d’uso, accanto ai 18 mila metri quadri di superfici destinati alla ricerca, sono previsti dunque più di 21 mila metri quadri di area verde, 2 mila di attività commerciali, ristoranti e bar, 1.000 di servizi collettivi e 280 nuovi appartamenti. Oltre all’accesso alla spiaggia, sarà inoltre preservato il presidio medico-ospedaliero esistente.
Il sito sarà inoltre realizzato all’insegna della autosufficienza energetica e idrica, grazie all’impiego di sistemi ad alta efficienza e zero emissioni di gas climalteranti, 6.200 metri quadri di tetti verdi, 500 (+300) kW di pannelli fotovoltaici, 250 sonde geotermiche e il recupero e il riutilizzo di acque meteoriche e reflue.
Ospedale al Mare: ritorno all’eccellenza
“Dopo anni di lavoro fatto in silenzio – ha sottolineato con soddisfazione il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – si concretizza un percorso che rigenererà e darà una nuova vita a un luogo per anni abbandonato, ma che rappresenta un simbolo importante per il Lido e per l’intera Venezia”.L’Ospedale al Mare del Lido di Venezia, del resto, era nato come struttura all’avanguardia, dando continuazione all’Ospizio marino veneto, che, tra i primi al mondo, nel 1868 intuì le grandi potenzialità terapeutiche di elioterapia, acqua marina e sabbia per la cura di patologie come tubercolosi, malattie polmonari e ossee da carenza di vitamina D.
L’originaria struttura lidense dello stabilimento climatico balneare per i bambini “scrofolosi”, cioè affetti da adenite tubercolare alle stazioni linfonodali, si trasferì nel 1922 dall’area delle “Quattro fontane” a quella della “Favorita” assumendo nel 1933 la denominazione di Ospedale al Mare.
Dopo 70 anni, nel 2003, dall’ospedale del Lido furono dimessi gli ultimi malati, aprendo a una fase di progressivo abbandono e decadimento delle strutture.
Un primo vero progetto di rilancio fu presentato nel 2019, con la previsione di realizzare nell’area, insieme al presidio sanitario, nuove strutture ricettive e un’Academy del turismo. Adesso la nuova svolta. Per un ritorno alla tradizione nel nome dell’eccellenza.
Alberto Minazzi