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La danza di 200 delfini al largo di Ischia

La danza di 200 delfini al largo di Ischia

L’eccezionale avvistamento è stato fatto dall’equipaggio dello Jean Gab, il veliero dell’associazione Oceanomare Delphis Onlus

Agili, eleganti e simpatici, con il loro caratteristico muso che sembra sorridere a chi incontrano. I delfini non sono una novità per i nostri mari, certo capita raramente di vederne tanti tutti assieme volteggiare davanti ai nostri occhi.

E’ accaduto in questi giorni in Campania, nelle acque delle aree marine protette di Ischia e Ventotene. E’ qui che il veliero Jean Gab dell’associazione Oceanomare Delphis Onlus ha fatto uno straordinario avvistamento: un gruppo di oltre 200 stenelle striate, che prima si è avvicinato all’imbarcazione da poppa, l’ha poi raggiunta e superata nuotando in direzione dell’isola di Ventotene.

Il cetaceo più diffuso nel Mediterraneo

L’incontro con i mammiferi marini, della specie Stenella coeruleolaba, comunemente nota come stenella striata, è avvenuto nel corso della missione di monitoraggio che quotidianamente effettua l’associazione nelle due aree marine protette.

Questo socievole animale popola le acque temperate e tropicali di tutti gli oceani. Nel Mediterraneo, le stenelle striate sono considerate il cetaceo più diffuso con una popolazione stimata in circa 750 mila esemplari. Si distingue dai delfini comuni per il caratteristico motivo del mantello, appunto striato, con linee chiare e scure.

Alcune specie di delfino particolarmente sociali interagiscono con l’uomo senza problemi anche se proprio l’uomo e alcune attività antropiche come la pesca accidentale, l’inquinamento acustico e delle acque e la collisione con le barche, assieme al riscaldamento dei mari, rappresentano serie minacce per la loro sopravvivenza.

In Italia, come rileva il progetto Life Delfi che guarda alla riduzione della mortalità di questi animali correlata alle interazioni con la pesca professionale, in media vengono rinvenuti spiaggiati circa 200 delfini ogni anno. Le morti sono da attribuire a cause naturali, in particolare malattie infettive e come seconda causa alle azioni dell’uomo con le attività di pesca. Le vittime più comuni, circa il 35-40% sono i tursiopi, Tursiops Truncatus e le stenelle striate, Stenella coeruleoalba.

Alcune curiosità sui delfini

Conosciuti per la loro indole amichevole e giocherellona e per la loro capacità di energici balzi fuori dall’acqua, i delfini vivono in gruppi di varie dimensioni che, a seconda della specie, possono comprendere fino a 100 esemplari e oltre.

Hanno una grande facilità di apprendimento per imitazione e sono noti per la loro intelligenza. Possiedono infatti un alto tasso di encefalizzazione e una neocorteccia, parte del cervello che per gli umani è sede delle capacità cognitive superiori, molto complessa e sviluppata.

Sono tra i cetacei più veloci, capaci di mantenere i 40 km all’ora per brevi distanze e nei loro spostamenti sfruttano anche le onde generate da imbarcazioni o da grandi balene per nuotare con meno sforzo. I polmoni di cui sono dotati consentono loro di rimanere sott’acqua per 15 minuti.

Quando saltano fuori, lo fanno dunque principalmente per respirare. Ma compiono questo gesto che per gioco, per manifestare la loro dominanza, per corteggiare la femmina o per reagire a una situazione di stress.

Foto di repertorio

Capaci di balzi anche oltre i sette metri, nuotano in modalità porpoising

I delfini sono in grado di fare salti anche di 7 metri e meglio si preparano all’attacco avendo una visione dall’alto che permette di ricercare più facilmente le prede.

Sono animali socievoli e insieme ai compagni di branco cacciano, giocano e si sfidano in gare di nuoto. La loro particolare andatura è detta porpoising e permette di aumentare la velocità riducendo la resistenza dell’acqua saltando sopra la superficie.

Dormono galleggiando in superficie, tuttavia una metà del loro cervello rimane attiva per vigilare e dopo circa 2 ore cambiano lato.

I delfini non hanno l’olfatto, vedono perfettamente sia dentro che fuori dall’acqua e hanno un udito molto sviluppato. Possono infatti captare frequenze dieci volte inferiori a quelle percepite dall’uomo.

Esistono una quarantina di specie di delfino, raggruppate in 17 generi, le cui dimensioni variano da 1,2 metri per 40 kg di peso a 9,5 metri e 6 tonnellate dell’orca.

Nel mar Mediterraneo troviamo assieme al tursiope e alla stenella striata altre specie appartenenti alla stessa famiglia: il delfino comune Delphinus delphis e il grampo Grampus griseus.

Silvia Bolognini

 

 

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