Alla sede Onu, una riproduzione in scala del veliero italiano più famoso del mondo, ambasciatore della Giornata degli Oceani, e l’esposizione della Marina Militare “Italian Navy. Ocean Stories”
Nel cuore di Manhattan, al pianterreno del quartier generale delle Nazioni Unite, quel Palazzo di Vetro che svetta su New York con i suoi 154 metri di altezza, un’eccellenza italiana ha conquistato uno spazio da protagonista e un titolo, quello di Ambasciatore Onu in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra ogni anno l’8 giugno.
Si tratta della Nave Scuola Amerigo Vespucci, il veliero a tre alberi che da 93 anni solca i mari guadagnandosi la fama di essere il veliero più bello del mondo. E un giustificato motivo di orgoglio italiano.
Un ottimo biglietto da visita per l’esposizione inaugurata in questi giorni nelle sale della sede dell’Onu, dove si è recato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per inaugurare
“Italian Navy. Ocean Stories”, la mostra interattiva sulla Marina Militare organizzata in collaborazione con la rappresentanza italiana all’Onu.
L’Italia all’Onu con il veliero Vespucci
La mostra multimediale e immersiva di New York celebra la Marina Militare, la sua storia, i valori, i suoi marinai e l’impegno nel sostegno all’Agenda 2030 delle nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile rispettando l’Oceano.
In questo contesto l’Amerigo Vespucci, sia nella sua realtà (con possibilità di visita virtuale) in scala ridotta sia in mare diventa una sorta di filo conduttore e di fulcro dei temi sui quali si sviluppa l’esposizione, “Ocean Planet“e “Time” soprattutto, perché il ruolo della Marina negli Oceani (non solo con le sue missioni ma anche per le sue esplorazioni e attività di salvaguardia, di ricerca e di innovazione tecnologica) e la vita che si crea giorno per giorno su ogni nave, tra i fischi del nostromo e i disturbi radar, il suono di una campana e il soffio del vento, sono riassunti nel simbolo iconico dell’antico veliero, definito “la nave più bella del mondo” proprio in un suo storico incontro con una portaerei americana durante la navigazione, oggi veicolo di un messaggio di inclusione, uguaglianza, solidarietà, formazione e ospitalità.
Il lungo viaggio della Signora dei mari
Durante la durata della mostra, che si concluderà il 14 giugno, la nave scuola navigherà lungo la costa pacifica degli Stati Uniti prima di riprendere il suo giro del mondo della durata di 20 mesi (approdo in 30 porti di 28 Paesi) dal quale rientrerà in Patria il prossimo anno.
Proprio di recente, il5 aprile 2024, l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare, ha doppiato Capo Horn, uno dei punti più difficili per la navigazione, in cui gli Oceani Atlantico e Pacifico si incontrano.
Il viaggio sta proseguendo visitando vari porti lungo la costa del Pacifico, incluso Punta Arenas in Cile, Callao in Perù e Guayaquil in Ecuador.
Successivamente sarà la volta del Nord America, con tappe a Los Angeles e Honolulu negli Stati Uniti.
Le tappe asiatiche, prima di arrivare in Australia, prevedono Tokio in Giappone e Manila nelle Filippine.
Le successive destinazioni del percorso della Nave Scuola prevedono la sosta a Darwin nel territorio del Nord Australia dal 4 al 7 di ottobre.
La via del mare riprenderà poi raggiungendo Singapore in Indonesia, India, Pakistan, Qatar, emirati Arabi Uniti, Oman, Egitto e Cipro.
Finché, l’l’11 febbraio 2025, approderà a La Spezia.
L’Amerigo Vespucci
La nave Scuola è stata interamente costruita e allestita nel Regio cantiere navale di Castellamare di Stabia e varata il 22 febbraio 1931.
Consegnata alla Regia marina il 26 maggio 1931, è entrata in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana ma in realtà di dimensioni leggermente più piccole. Insieme, le due imbarcazioni hanno costituito la “Divisione Navi Scuola”.
Dalla sua entrata in servizio ogni anno l’Amerigo Vespucci ha svolto attività addestrativa principalmente per gli allievi dell’Accademia Navale ma anche della Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia, degli allievi nocchieri e dei giovani facenti parte di associazioni veliche.
Gli unici stop al suo lavoro sono avvenuti nel 1940 per gli eventi bellici e negli anni 1964, 1973 e1997 a causa di lavori straordinari.
Il motto con il quale l’Amerigo Vespucci solca le acque da 93 anni, assegnato nel 1978, è “Non chi comincia ma quel che persevera”.
A prora, un ornamento scultoreo in bronzo dorato rappresenta il navigatore Amerigo Vespucci.
Caratteristica della nave sono i fregi di prora e l’arabesco di poppa, in legno, ricoperti di foglia d’oro zecchino.
La lunghezza della Nave al galleggiamento è di 82 metri ma tra la poppa estrema e l’estremità del bompresso si raggiungono i 101 metri.