L’azienda di Maerne mette al servizio dei grandi marchi qualità ed esperienza per le loro attività non “core business”
Pensate alla vostra macchina: perché va avanti? Perché ha le ruote, il motore, il telaio, la carrozzeria. Risposta esatta, ma parziale. Perché, anche se molti non ci pensano, in un’auto moderna, c’è tutto un insieme di altri elementi altrettanto importanti, come tutta la parte elettronica, all’interno della quale la centralina gioca un ruolo determinante.
Il discorso vale anche per le aziende. C’è un “core business”, l’attività primaria su cui si incentrano logicamente risorse e sforzi interni, sia essa di produzione di beni materiali piuttosto che di servizi. E c’è tutta un’altra serie di attività, dalle pratiche d’ufficio alla logistica integrata, non meno importanti, ma che possono essere tranquillamente affidate a terzi, purché vengano messe in mani sicure, capaci e fidate. Ecco: in questo schema, Koiné, dall’alto della sua esperienza e della sua estrema attenzione nei confronti della qualità, è la più affidabile “centralina” a cui le aziende possono affidarsi per tutto quello che non è core business, con la certezza che i loro interessi saranno trattati con efficacia e le loro funzioni saranno gestite con assoluta professionalità.
L’EVOLUZIONE. L’evoluzione che Koiné ha intrapreso nel corso degli anni verso questo mondo ricco di una serie di implicazioni sia qualitative che quantitative è frutto di una ben precisa scelta presa dal suo fondatore, Simone Cason, bellunese di nascita ma veneziano d’adozione.
«All’inizio – ricorda Cason – eravamo un’azienda che gestiva call center tout court, ma poi abbiamo deciso di tagliarci una veste completamente diversa: da call center, ormai inquadrati come quelli che disturbano telefonando all’ora di cena per proporre oggetti e servizi non richiesti, ad azienda che si mette a disposizione per risolvere i problemi tra clienti e aziende. Noi siamo in altri termini quell’interfaccia, che spesso non si vede, che si pone tra le aziende e il mercato, sia esso reale o potenziale, oltre a fornire consulenze vere e proprie».
Il cavallo di battaglia di Koiné è sicuramente la qualità, che ha portato l’azienda veneziana ad essere conosciuta sul mercato proprio per la capacità di fare le cose al meglio. Non a caso, i nomi che compongono il portfolio aziendale sono i principali marchi dell’industria, dell’editoria, dell’industria alimentare e del settore utility e servizi, a testimonianza di una poliedricità di interlocutori a più livelli: Ariete, Braun, Ciba Vision, Clivet, De Longhi, Fassa Bortolo, Kenwood, Luxottica, Novartis, Transitions, Simac. E, ancora, Mondadori, EasyShop, Glaming, Internazionale, Harlequin, Mondolibri, Press Di. Ma anche Bauli, Alemagna, Motta, Bistefani, Bottega, Brek, Camst, Fini, Lazzaris, Lavazza, Nims, Rovagnati, San Benedetto. Grandi clienti, come si diceva, sono anche le municipalizzate (per cui Koiné gestisce dalle bollettazioni ai cambi utenze): AcegasAps, Aemme Energie, AmGas Blu, Amga, Ascotrade, Contarina, EstEnergy, Everis, Generali, Hera, Novartis, Save, Vela, Veritas, Energia Veritas e Wind.
I SEGRETI. Il segreto di Koiné, da cui deriva la sua capacità di stare sul mercato, sta nel “cuore pulsante” dell’azienda: la valorizzazione delle risorse umane. Nel 2007, Koiné è stata la prima ad aderire alla circolare del ministro Damiani, convertendo i contratti di co.co.pro. in contratti a tempo indeterminato e oggi, su circa 800 dipendenti, il 99,7% hanno un contratto di questo tipo. E poi c’è un’attenzione costante al tema della formazione del personale, ritenuta fondamentale.
«Le persone – riprende Cason – sono il nodo focale, per noi. Ed è il loro bagaglio di know-how a fare la differenza rispetto ai competitors, visto che ci permette di adattarci al mercato, di essere conosciuti e di crescere organicamente. Ci metteremmo un attimo, a spostarci in Albania, ma il prezzo minore della manodopera non giustificherebbe il decadimento nella qualità».
Una scelta che si ripercuote anche sull’individuazione delle sei sedi (più una all’estero), a partire da quella centrale di Maerne di Martellago. Koiné si trova da Torino a Trieste, lungo la dorsale dell’A4, con Bologna come propaggine più a sud.
«È una scelta strategica di campo, perché i nostri partner hanno la loro sede nelle immediate vicinanze delle nostre, proprio perché il rapporto che abbiamo instaurato con loro è biunivoco e quotidiano».
LA STORIA. L’avventura di Koiné inizia nel 1999, sull’onda del boom americano dei call center: dal contatto del giovane imprenditore Cason con il fondo italiano Kiwi, finanziatore del Gruppo Amì, nasce infatti una joint venture che porta alla creazione di Koiné, con lo scopo di portare l’operazione in borsa e di trarne tutti i benefici ad essa correlati. A causa della bolla speculativa e della crisi, questi presupposti vengono meno, facendo emergere la doppia anima dell’operazione: da un lato, il fondo di investimento, non più motivato al mantenimento dello status quo; dall’altro, l’imprenditore, desideroso di far crescere la nuova società. Per questo motivo, Cason, liquida il socio di maggioranza e diviene socio unico di Koiné srl, che diventa poi brand del gruppo Hci, network di Contact Center, caratterizzato per la capacità di produrre valore aggiunto assieme ai propri clienti, grazie ad una sinergica gestione dei processi in ambito tecnico ed organizzativo. La professionalità e la competenza dei propri collaboratori permettono così a Koiné di implementare in breve tempo soluzioni in outsourcing e co-sourcing per tutti i servizi di Contact Center, interagendo con diversi tipi di media, telefonia, fax, email, sms, web, Voice Over IP, nella più generale accezione di BPO (Business Process Outsourcing). Koiné, dunque, è in grado di assicurare un costante monitoraggio delle attività dedicate ad ogni cliente, ponendosi in un’ottica di collaborazione e partnership con il cliente stesso, offrendo ai propri clienti soluzioni di reporting web based.