Il prodotto sarà in commercio entro la fine dell’anno per produrre pane, pasta e pizza
E’ ricca di fibre e proteine, ha un sapore piacevole, un colore che ricorda la farina integrale, fa bene al fegato grazie alla presenza di inulina e aiuta la digestione.
Il suo nome, Karshof, richiama il gustoso ortaggio dal quale nasce.
Probabilmente ancora non ne avrete sentito parlare, ma entro la fine dell’anno sarà in commercio per la produzione di pane, pasta e pizza.
Karshof è una farina ecosostenibile che nasce dagli scarti del carciofo.
Il progetto che la porterà sulle nostre tavole è stato sviluppato da Circular Fiber, una startup innovativa nel settore alimentare che si impegna a ridurre gli sprechi alimentari e promuovere la sostenibilità attraverso l’economia circolare.
La farina sostenibile, nutriente e ricca
«Il nostro progetto nato quasi per gioco – spiega Nicola Ancilotto che assieme a Luca Cotecchia ha dato vita al prodotto – ha messo a punto un processo innovativo per convertire gli scarti dei carciofi in una farina vegetale. Attraverso un metodo di lavorazione all’avanguardia siamo riusciti a ottenere una farina pregiata che conserva le proprietà nutrizionali e le caratteristiche distintive dei carciofi. Sono ortaggi che nella regione Veneto vantano un’eccellenza, basti pensare ai famosi violetti della veneziana isola di Sant’Erasmo».
Tuttavia rispetto alla quantità utilizzabile, la quantità di scarto è notevole se si pensa che su un kg di carciofi se ne contano ben 750 grammi.
Secondo i dati dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISMEA, solo i carciofi producono oltre 500 mila tonnellate di rifiuti all’anno in Europa, con scarti del 70% in Italia nell’industria conserviera.
«La nostra idea – continua Nicola Ancilotto – è partita proprio dalla considerazione di affrontare il problema degli sprechi alimentari puntando su sostenibilità ed economia circolare valorizzando al tempo stesso un prodotto del territorio».
Karshof oltre l’economia circolare
Karshof si inserisce nella mission di Nicola e Luca per promuovere l’economia circolare e l’adozione di pratiche sostenibili nell’industria alimentare.
Il prodotto non solo offre un’alternativa ecologica alle farine tradizionali ma anche la creazione di prodotti alimentari salutari e gustosi.
La farina prodotta dagli scarti agro industriali di carciofo ha il 60% di contenuto di fibre, il 13% di proteine e il 6% di Inulina, un polimero glucidico che contribuisce alla protezione del fegato. Senza glutine, è adatta a celiaci, a vegani e vegetariani e, per il basso indice glicemico, ai diabetici. Contiene zuccheri intrinseci naturali, vitamina C, K, ferro e cinarina, un prezioso antiossidante. Oltre ad essere altamente digeribile.
La Carbon Footprint negativa
Karshof, tra i suoi pregi, come spiega Nicola Ancilotto, può vantare la Carbon Footprint (impronta di carbonio) negativa. Si tratta di una misura che esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra indicate generalmente in tonnellate di CO2. La farina da scarti di carciofo aiuta quindi anche l’ambiente contribuendo a immettere minore quantità di anidride carbonica nell’aria.
Silvia Bolognini
Ottima! Mi ispira fiducia e aspetto con ansia di trovarla in commercio, sperando che non sia carissima.
Bellissima sorpresa continuate con la ricerca. Mi ha colpito molto il colore della farina, più interessante di quella integrale. Sono molto curiosa di provarla. Coraggio è un ottima iniziativa con tante possibilità di utilizzo. Grazie per il Vs impegno. Loredana Turrisi