È il lido dei giovani, del divertimento e della movida. E’il litorale del relax e dei campeggi, delle spiagge pulite e del mare.
18 volte consecutive “bandiera blu”, Jesolo, in realtà, è molto di più di una località di vacanza.
Alle sue spalle, infatti, ha una storia millenaria che merita d’essere conosciuta e valorizzata.
Mentre la città cresce e si allarga, mentre oltre ai suoi 15 km di spiaggia dorata annovera anche 500 km di piste ciclabili, 15 viali dedicati allo shopping e l’isola pedonale più lunga d’Europa, le sue rovine restano lì, continuando a testimoniare un passato che tenta di riconsegnare alla moderna Jesolo la consapevolezza delle sue origini.
La città perfetta per la movida e per i giovani ha le sue antiche mura:rovine di edifici medievali identificati nella cattedrale di S. Maria Assunta e nella chiesa di S. Mauro.
A seguito di sette campagne di scavo, che hanno visto amministrazione comunale,Soprintendenza e Università Ca’ Foscari di Venezia in primo piano nelle ricerche, i reperti ritrovati svelano che l’area, già in età tardo-antica, ebbe grande vitalità sociale e vivacità culturale.
L’insula Equilus
Il contesto ambientale in cui sorgeva anticamente Equilo era completamente diverso da come lo vediamo oggi: le bonifiche otto e novecentesche hanno creato la pianura che oggi circonda Jesolo, ma, 2000 anni fa, la linea di costa dell’Adriatico si trovava poche centinaia di metri a est.
Tutto attorno, c’era un tipico ambiente lagunare composto da isolotti circondati e attraversati da canali, le cui acque erano drenate dall’alternarsi delle maree.
Un insieme di vie d’acqua e terrestri sicure e protette, che garantiva un collegamento endolagunare fra Ravenna e Aquileia.
Qui, dietro alle dune ai margini della laguna, c’era una piccola isola chiamata “Insula Equilus”. Questo piccolo ma importante insediamento che, in età tardo romana, si collocava fra la colonia imperiale di Julia Concordia (Concordia Saggittaria), Portogruaro, Aquileia e Altinum.
Trovato il primo albergo
Secondo quanto emerso grazie ai resti rinvenuti durante gli scavi effettuati tra il 2013 e il 2016, nell’isola già esisteva una mansio romana, ovvero una struttura che in età imperiale veniva utilizzata come stazione di cambio da chi viaggiava per motivi di stato,come funzionari pubblici, tabellarii (postini) e militari.
Insomma, il primo albergo.
La foresteria sarebbe infatti spesso stata utilizzata su concessione straordinaria anche da dignitari e viaggiatori di altro genere, il che farebbe di questo edificio la prima struttura ricettiva di Jesolo.
Fra IV e VI secolo, l’economia dell’insediamento che si sviluppava attorno alla mansio era legata ad attività locali, come la pesca e la produzione di sale.
Anche il commercio era un’importante attività, inizialmente svolta livello locale, che si allargò poi verso oriente, nel Mar Adriatico, come testimoniano la grande quantità di anfore ritrovate assieme a monete ed altri oggetti di lusso.
L’aula di culto e le chiese medievali
Non lontano dalla Mansio sorgeva una primordiale aula di culto costituita da un’unica navata, risalente circa al V secolo.
Successivamente, l’edificio venne distrutto per costruirvi sopra una basilica composta da tre navate.
Al suo interno è stato rinvenuto un preziosissimo mosaico che, assieme ad altre evidenze archeologiche, ha permesso di datare la struttura alla metà del VI secolo. Il mosaico, a differenza dei successivi parietali di Venezia, è pavimentale, ma coerente al lessico paleocristiano rilevato nell’area alto-adriatica caratterizzato da elementi geometrici ed enfatizzato da toni vivaci e contrasti di colorazioni. Nonostante l’esecuzione piuttosto grossolana e provinciale, queste rappresentazioni musive testimoniano la vitalità e l’importanza di questo insediamento nel periodo precedente le invasioni barbariche e a seguito del declino dei grandi centri della Terraferma.
Questi reperti sono oggi esposti in una sala adiacente l’Ufficio dell’Azienda di Promozione Turisticadel Lido di Jesolo.
Collegato a questa chiesa è stato rinvenuto anche un complesso cimiteriale che accoglie 63 sepolture.
Lo studio dei resti, che colloca il cimitero fra il VI e il VII secolo, è stato fondamentale anche per raccogliere informazioni circa l’alimentazione, la qualità della vita e le attività praticate nell’alto medioevo dagli abitanti di Equilo. Il terzo ed ultimo edificio, eretto sopra i primi due, risale approssimativamente al XI secolo: un’imponente cattedrale, una delle più grandi delle Venezie e, forse, seconda solo a San Marco. Fu costruita in stile romanico e votata a Santa Maria Assunta. Le dimensioni della costruzione e della sua imponente torre campanaria ricordano come Equilo fu sede vescovile fino al XV secolo.
Trecento metri più a nord si estende il sito archeologico di San Mauro. Già nel 1954 era stato riportata alla luce un piccolo edificio ecclesiastico di epoca medievale, ma gli scavi del 2018 e 2019 hanno fatto riemergere le fondamenta di un campanile e quelle di una chiesa più piccola ma più antica, oltre ad un pozzo, un’area di sepoltura e un molo affiancato da una “monossile” (una piccola imbarcazione ricavata da un unico tronco).
Jesolo history
La storia di Jesolo è raccolta oggi anche in un portale web nel quale che contiene il materiale frutto delle ricerche: Jesolo History.
Un sito alla portata di tutti, facile e intuitivo, ricco delle immagini degli scavi e di mappe interattive. Le raccolte di video-documentari e le interviste dei protagonisti illustrano in maniera completa ed esaustiva quelle che sono state le straordinarie scoperte dell’ultimo decennio, riconsegnando a Jesolo le sue origini e il suo passato.
Il fine ultimo, come spiegano gli amministratori locali, è duplice: far conoscere la storia di Equilo ai cittadini di Jesolo ricostituendo una memoria storica in cui si possano riconoscere e, parallelamente, costituire una nuova arteria turistica a carattere culturale. In quest’ottica verranno ampliate ancorpiù le aree degli scavi e verrà istituito un percorso museale che, partendo dall’ex biblioteca nella zona centrale del paese, arriverà fino all’area delle Antiche mura, ospitandone i preziosissimi reperti.