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L'Italia scala le classifiche del turismo d’affari

L'Italia scala le classifiche del turismo d’affari

Sono raddoppiati nel nostro Paese i viaggi legati al lavoro. Le stime: nel 2027 l’abbinata business + tempo libero sfiorerà i 360 miliardi di dollari

Non solo bellezze artistiche e naturali tra i primati turistici dell’Italia.
La nuova formula di promettente turismo si chiama “blended”, che in altre parole significa affari più tempo libero.
Un’abbinata che risulta sempre più vincente, tanto il nostro Paese infatti nel turismo d’affari ha scalato le classifiche mondiali Icca (International Congress and Convention Association) ottenendo un eccellente risultato: la terza posizione a livello globale e la seconda in Europa con oltre 520 meeting dopo la Spagna, che ne conta 528. Gli USA invece con ben 690 mantengono salda la top position.
Nel 2022 circa l’85% dei meeting, vale a dire circa 9 mila su un totale di oltre 10.500, si sono svolti in presenza.

La forza del made in Italy: una fonte di sviluppo economico

Il turismo d’affari è quel settore che riguarda i viaggiatori che si spostano per lavoro o professione focalizzandosi su attività di business come conferenze, incontri, fiere e congressi. Un insieme che rappresenta una fonte di sviluppo economico e opportunità per il territorio in cui si svolge.
Basti pensare che il sistema fieristico in Italia ha un impatto pari a 22,5 miliardi di euro l’anno grazie alla qualità di servizi, trasporti e ospitalità che genera.
D’altra parte il Paese, per le sue bellezze storiche, artistiche e naturali, è una meta molto richiesta per questa tipologia di turismo, in particolar modo da parte di visitatori esteri che abbinano il business al tempo libero con attività collaterali a congressi e eventi.
A fare la parte del leone in questo senso sono Roma e Milano rispettivamente al 14esimo e 18esimo posto nel mondo con 79 e 66 meeting mentre nel ranking europeo guadagnano entrambe una posizione. La Capitale si distingue per il suo patrimonio storico-artistico e culturale ma necessita di un piano strategico che per sfruttare appieno il suo grande potenziale; il capoluogo lombardo per lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione e della creatività ed è in grado di sostenere la competizione internazionale nel turismo d’affari. Dall’indagine Enit su dati ForwardKeys, WTCC (previsioni Euromopnitor), Bankitalia, Deloitte e dati WTCC Trip.com già nel 2021 il segmento business è cresciuto del 31% rispetto all’anno precedente.

Spesa nel settore più che raddoppiata entro il 2027

Il lavoro flessibile è uno dei fattori che più ha contribuito alla crescita dei viaggi “blended” assieme al settore MICE (Meetings, incentives, conferences and exhibition) che ha messo in evidenza le possibilità,  per i potenziali partecipanti, di prolungare il soggiorno.
Secondo un’indagine Skyscanner, un intervistato su sei è propenso a accettare viaggi combinati.
Lavorare in vacanza secondo gli interpellati risulta una scelta strategica in quanto si ha più tempo nella destinazione ed è più economico volando in orari più tranquilli.
La spesa mondiale dei viaggiatori che uniscono lavoro e tempo libero, stando alle previsioni di Europmonitor, stimata in 200 miliardi di dollari nel 2022 dovrebbe più che raddoppiare raggiungendo nel 2027 circa 360 miliardi di dollari.
Guardando alla durata media di viaggio di andata e ritorno prenotato su Trip.com si passa dai 9 giorni nel 2019 ai 14 del 2022 sulla base di arrivi da gennaio a dicembre. Il 40% delle aziende italiane, precisa Enit su indagine Deloitte, è disponibile a spendere tra il 5 e 10% in più per viaggi di lavoro sostenibili.

turismo d'affari

Tra l’inizio e la fine del 2022 i viaggi aziendali sono quasi raddoppiati e secondo i travel manager di Europa e Stati Uniti si continuerà su questo trend fino al 2024 per il recupero della spesa dei viaggi d’affari rispetto ai livelli precedenti la pandemia di Covid. La spesa sostenuta dagli stranieri per i viaggi d’affari in Italia, di oltre 4,3 miliardi di euro nel 2021, è salita a 6,4 nel 2022 con un incremento del 47,4%. Nello stesso anno la quota parte della spesa per i viaggi d’affari nel nostro Paese sul totale degli introiti turistici internazionali è del 14,5%, di poco superiore al risultato del 2019.

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Tag:  turismo