Lo spazio produce ricerca e innovazione tecnologica con ricadute terrestri
Il settore aerospaziale è in ascesa vertiginosa e regala un bel primato all’ Italia con 17 bilioni di euro di fatturato annuo e 230 mila addetti.
Il nostro Paese si situa al quarto posto in Europa e al sesto nel mondo, con una spesa nazionale in ricerca e sviluppo pari al 10%.
Dalla ricerca sui microrganismi fotosintetici per la colonizzazione di altri pianeti alla progettazione dei telescopi più avanzati per l’esplorazione dell’universo, lo spazio produce ricerca di alto valore e dai molteplici e impensabili impieghi anche sulla terra.
Se negli anni Settanta del Novecento la maggior parte delle tecnologie terrestri derivava dalla famosa missione Apollo della NASA, oggi i risultati si vedono nei campi della medicina (robot chirurgici), della farmaceutica (farmaci derivati da sperimentazioni in assenza di gravità), della geolocalizzazione, dell’ architettura e dell’informatica.
E la ricerca spaziale può dare un importante contributo anche al contrasto ai cambiamenti climatici e alla produzione di cibo in situazioni estreme.
La corsa alla Luna
La corsa alla Luna è in piena ascesa e vede la Cina già presente, con sonde senza equipaggio, sul lato oscuro del nostro satellite e al polo sud.
“Il grande interesse per la Luna, che vede gli Usa inseguire la Cina, è dato dalla presenza di materie straordinarie sul nostro satellite – afferma Barbara Negri, responsabile volo umano e sperimentazione scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana -. Sulla Luna infatti si trova grande abbondanza delle preziose terre rare e dell’elio3, elemento che ha un ruolo fondamentale nel processo di fusione nucleare”.
Dallo spazio, tecnologie innovative per la vita quotidiana
Le possibilità e le implicazioni del settore aerospaziale sono molteplici: dalla decarbonizzazione delle emissioni industriali alla creazione di nuovi materiali e fonti di energia sostenibili, dalla progettazione di strumenti per il monitoraggio ambientale e sanitario alla produzione di alimenti innovativi.
Ciò testimonia che ogni percorso di innovazione nasconde un’opportunità o scoperta inaspettata, spesso ancor più grande del risultato atteso.
Venezia e Veneto all’avanguardia per l’economia spaziale
In questo panorama Venezia e il Veneto stanno emergendo come leader internazionali in una vasta gamma di settori ad elevato impatto tecnologico, come è emerso nel convegno “Dalla laguna alla luna”, tenutosi a Mestre su iniziativa della Fondazione Venezia capitale della sostenibilità e del Green Propulsione Laboratory di Gruppo Veritas (GPlab), fondato grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente in collaborazione con il Comune di Venezia.
Le università e i centri di ricerca regionali offrono alle imprese locali opportunità uniche per sfruttare i risultati della ricerca aerospaziale per affrontare le nuove sfide di sostenibilità e di competitività economica.
L’industria legata all’economia spaziale richiede una visione lungimirante per essere pienamente compresa e adottata nel tessuto economico veneziano.
Gplab Veritas per il progetto Biomoon
Lo studio di tecnologie utilizzabili in più settori di applicazione e gli assetti strategici per la riconversione di Porto Marghera, in particolare nell’ambito della ricerca all’interno della Hydrogen Valley, rappresentano anche alcuni dei pilastri per il passaggio alla chimica pensante del presente e del futuro nell’area industriale veneziana, come ricorda Graziano Tassinato, responsabile Gplab Veritas.
Tra i progetti più innovativi del Gplab vi è Biomoon, finanziato dall’ente spaziale europeo, finalizzato alla sperimentazione delle potenzialità delle microalghe in assenza di gravità.
I progetti di ricerca sviluppati all’interno GpLab sono per la maggior parte finanziati da enti terzi, in particolare pubblici.
L’obiettivo è trovare soluzioni a problemi ambientali come la trasformazione e il riutilizzo dell’anidride carbonica, riducendo quindi gli impatti delle attività economiche e civili; in particolare le tecnologie fotosintetiche consentono di aumentare l’efficacia dei sistemi naturali per la lotta ai cambiamenti climatici.
L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha scelto il progetto del Green propulsion laboratory Veritas di Fusina per la produzione di idrogeno dai batteri rossi, isolati dai sedimenti della Laguna di Venezia.
Gruppo EIE leader mondiale per i telescopi
Gruppo EIE spicca invece nel panorama delle imprese private: si tratta di una società di ingegneria di eccellenza nel panorama industriale italiano, leader a livello internazionale nei settori dell’astronomia, dell’astrofisica e della grande scienza, oltre che nello sviluppo di macchine, equipaggiamenti e sistemi integrati per l’industria e la scienza.
“EIE, che festeggia quest’anno il 35esimo anniversario dall’avvio delle attività, si è specializzata nello sviluppo di progetti industriali e civili prestando particolare attenzione agli aspetti sistemici che caratterizzano il settore delle costruzioni astronomiche -rende noto il presidente Giampiero Marchiori-. Nel tempo EIE è divenuta punto di riferimento nel panorama industriale internazionale per la realizzazione di telescopi, radiotelescopi, osservatori astronomici e strumentazione scientifica -dal deserto di Atacama al Giappone fino al primo telescopio solare europeo alle Canarie- con competenze specifiche per la fabbricazione, il montaggio e la gestione di meccanismi e impianti.
Nicoletta Benatelli
Mi viene spontaneo chiedermi: le notizie TV, sulle nostre industrie ,ricerche,molto altro non dico nulla. Parlano solo di tante negatività di vario genere. Leggendo quanto mi hai inviato danno dignità e ci rendono orgogliosi di si importante ricerca. Sono certa che lavorare in questo settore fa spaziare la fantasia e progettazione. Grazie per avermi resa partecipe , Buon lavoro e avanti.
Complimenti per l’articolo e per le informazioni che dovrebbero essere diffuse maggiormente, potendo essere di stimolo ai nostri giovani per indirizzarsi verso campi di lavoro prima sconosciuti.