È un record europeo di cui, stavolta, avremmo volentieri fatto a meno.
I 48,8° registrati dalla rete Sias mercoledì 11 agosto nel Siracusano sono la temperatura più alta mai registrata in Europa. Ma non basta: nella settimana più calda dell’estate 2021, che dovrebbe proseguire almeno fino a venerdì, l’Italia continua a bruciare. Oltre alla fiammata africana, pesano, anche in termini di vittime, gli incendi che stanno devastando il sud.
Il record di Siracusa
Prima di quest’estate, nella storia dei rilevamenti sul territorio italiano la colonnina del mercurio si era spinta al massimo fino a 48,5°, nel 1999, a Catenanuova, sempre in Sicilia, ma in provincia di Enna.
La stazione che aveva registrato questo picco non è però ufficiale, mentre i 48,8° di ieri sono stati rilevati dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano. E superano anche i 48° di Atene il 10 luglio 1977, che erano la temperatura massima toccata ufficialmente nel continente europeo.
Il principale fattore determinante l’attuale situazione di temperature estreme, che perdura ormai da diversi giorni, è l’anticiclone africano Lucifero.
“Siamo nel pieno di un’ondata di caldo da record – sottolinea il sito Meteo.it – che sta scrivendo una pagina di storia climatica per alcune zone d’Italia. La fiammata africana, portata da un poderosa avanzata di un promontorio anticiclonico subtropicale con isoterme di +30°C a 1500 metri di quota tra Sicilia e Sardegna”.
Sempre più città da “bollino rosso”
Non è però solo la Sicilia a soffrire il caldo.
Dalla giornata di oggi, giovedì 12 agosto, Lucifero estenderà il suo influsso anche alle regioni del centro e del nord Italia. Già da mercoledì il bollettino sulle ondate di calore del Ministero della Salute inserisce 8 città monitorate al livello “3” di allerta, quello che “indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute delle persone”.
Si tratta di Bari, Campobasso, Rieti, Roma, Frosinone, Latina, Palermo e Perugia.
Un numero di centri urbani che, per di più, è destinato a crescere. Oggi toccano il livello “3” Bologna e Trieste.
Per domani, venerdì 13, quando è atteso il picco dell’ondata di caldo, saranno ben 15, con l’aggiunta di Bolzano, Brescia, Cagliari, Firenze e Viterbo.
Come affrontare Lucifero
Può essere quindi utile ricordare i consigli della Croce Rossa Italiana per queste situazioni.
Per affrontare al meglio la fiammata africana, infatti, è bene, se si può, non uscire tra le ore 11 e le 18; vestire con abiti leggeri in cotone o lino; usare in auto le tende parasole; bere molta acqua anche in assenza dello stimolo della sete; fare spuntini leggeri a base di frutta e verdura durante la giornata; evitare alcolici; mantenere la temperatura degli ambienti tra 24 e 26 gradi, schermando le finestre esposte al sole, usando ventilatori senza dirigerli direttamente sulla persona, aerando i locali nelle ore meno calde e rinfrescandosi spesso con una doccia.
Gli incendi uccidono
Se l’eccezionale ondata di caldo mette a rischio la vita delle persone “fragili”, un’altra ondata di calore che si abbatte su molte città del sud Italia ancora in queste ore è quella legata ai numerosi incendi.
Che, oltre a mandare in cenere ettari di bosco tra Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia, stavolta hanno provocato anche 3 vittime, due anziani di 76 e 79 anni in provincia di Reggio Calabria e un agricoltore di 30 anni a Paternò, nel Catanese, portando a 5 il numero dei decessi legati alle fiamme dopo i 2 casi dei giorni scorsi, sempre in Calabria, dove la Regione ha chiesto al Governo lo stato di emergenza.
Non mancano, ovviamente, le strade chiuse, famiglie evacuate (due casi a Pergusa, in provincia di Enna) e gli ustionati, anche gravi. In molti casi, sottolineano le autorità, si tratta di incendi dolosi.
La macchina operativa e la solidarietà nazionale
Il Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile ha ricevuto ieri 32 richieste di intervento aereo: la maggior parte (10 e 9) da Calabria e Sicilia, ma anche dalla Sardegna, dalla Basilicata, dalla Campania, dal Lazio e dalla Puglia. Non manca comunque, per fortuna, anche la solidarietà.
Dal Veneto, ad esempio, sono partiti altri 28 vigili del fuoco verso la Calabria.
in una missione che conta su 41 uomini e oltre 10 mezzi. “Siamo tutti uniti per fare fronte a questa emergenza nazionale” ha dichiarato sui social il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, commentando la notizia.
Alberto Minazzi.