Per la prima volta in 25 anni cresciute simultaneamente estrema ricchezza ed estrema povertà. Quadruplicate le rateizzazioni delle bollette
Durante la pandemia in Italia sono numericamente cresciuti miliardari e poveri.
A dirlo sono i numeri del rapporto Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief), la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo.
Secondo i dati di fine 2021, il patrimonio nelle mani del 5% più ricco degli italiani, titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta, era superiore a quello detenuto dall’80% più povero dei nostri connazionali, il 31,4%. L’analisi sottolinea come l’arrivo del Coronavirus abbia aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e come ora crisi energetica, aumento dei prezzi e inflazione, rischino di amplificare ulteriormente i divari economici e sociali già esistenti.
Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri
Nel primo anno di convivenza con il Coronavirus, vale a dire tra il 2020 e il 2021, la concentrazione della ricchezza nel nostro Paese è cresciuta.
La quota posseduta dal 10% più ricco degli italiani, sei volte quanto posseduto dalla metà più povera della popolazione è cresciuta di 1,3 punti percentuali su base annua, mentre quella nelle mani del 20% più povero è rimasta sostanzialmente stabile.
In riferimento al 2022 il valore dei patrimoni finanziari dei super ricchi mostra un incremento di quasi 13 miliardi di dollari, +8,8%, in termini reali rispetto al periodo pre-pandemico.
In Italia 5,6 milioni di persone sono in povertà assoluta
Nel 2020 a fare i conti con la povertà assoluta, secondo quanto si evince dall’ultimo rilevamento accertato riferito a quell’anno, ha avuto un significativo balzo.
Tanto che l’Italia si è collocata tra gli ultimi Paesi nell’Unione Europea per disuguaglianza dei redditi netti. Nel 2021 il dato è stabile. Interessa oggi il 7,5% delle famiglie, 1 milione 960 mila in termini assoluti, e il 9,4% di individui: 5,6 milioni di persone.
Numeri allarmanti, che in 16 anni hanno visto raddoppiare la quota di famiglie che non sono in grado di garantirsi uno standard di vita minimamente accettabile. A rendere ancora più gravosa la situazione è il caro bollette, che sta costringendo sempre più a rateizzare.
In Veneto, per fare un esempio, l’associazione di Consumatori Adico, con sede a Venezia, stima che sono più di centomila le famiglie che durante il 2022 si sono trovate costrette a pagare in tranche almeno una bolletta. Secondo quanto osservato su base regionale in particolare lo scorso anno si è avuto un 10% in più di accessi agli sportelli legati a difficoltà soprattutto per quanto riguarda il pagamento di luce e gas. Secondo Agsm-Aim, la multiservizi di Verona e Vicenza, nel solo 2022 il fenomeno delle rateizzazione è addirittura quadruplicato, portando le richieste relative al veneto occidentale dalle 7.500 del 2021 alle 27.000 dell’anno scorso.
Necessari maggiori interventi dal Governo
«Crisi dopo crisi, i molteplici divari in Italia si sono acuiti – sottolinea la direttrice esecutiva di Oxfam Gabriela Bucher – rafforzando le iniquità generazionali, ampliando le disparità di genere e gli squilibri territoriali. Pur a fronte di un 2022 nero sui mercati, a non restare scalfito è il destino di chi occupa posizioni sociali apicali. Per contro, per oltre sei milioni di dipendenti privati i salari risultano calati in termini reali del 6,6% nei primi 9 mesi del 2022. Sono necessari maggiori interventi da parte del Governo.
Silvia Bolognini