La crescita del nostro Pil arriverà a circa il 3%, ma rallentamenti previsti nel 2023 per crisi energetica e elezioni anticipate
Una premessa è doverosa.
Il rating (classificazione) espresso da un soggetto esterno (che è un’apposita Agenzia dedita a questo: S&P Global Rating) è un giudizio sulle capacità di una società o di uno Stato di pagare o meno i propri debiti.
L’outlook è un ulteriore strumento valutativo che indica la previsione a medio e lungo termine e ha 3 gradini di possibile posizionamento: positivo, negativo, stabile.
Ciò chiarito, qual è l’attuale situazione dell’Italia? Se nel 2022, grazie alla ripresa del turismo e dell’attività industriale la crescita del Paese è prevista al 3%, già dal prossimo anno lo scenario è segnato da rallentamenti.
A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale, considerata la crisi energetica alla quale si è aggiunta l’aumentata incertezza politica.
Le previsioni a medio e lungo termine: rischi per elezioni anticipate e gas
Il passaggio da positivo a stabile dell’outlook riflette i rischi che un rallentamento o un rovesciamento delle riforme a causa delle elezioni anticipate potrebbe avere per l’economia e per i conti pubblici. A concorrere alla revisione della posizione anche l’elevata inflazione e le difficoltà che potrebbero esserci per le forniture energetiche.
S&P non prevede immediati rischi di bilancio dalla transizione al nuovo Governo dopo le elezioni. Però osserva come il voto anticipato arrivi in un momento particolarmente difficile per i Governi italiano ed europeo.
L’Agenzia non esclude inoltre uno stop completo dei flussi di gas dalla Russia. Situazione che determinerebbe per il Paese una crescita del Pil negativa nel 2023 e nel 2024.
Al momento infatti la crescita è stimata a +2,8 nel 2022 e all’1,9% nel 2023.
L’outlook stabile secondo l’Agenzia di rating “bilancia i rischi crescenti per l’economia e le finanze pubbliche derivanti da fattori interni e esterni con la solidità dei bilanci delle famiglie e delle imprese e con la ricchezza e la diversità dell’economia”.
Per quanto riguarda il rating per l’Italia BBB significa che il Paese ha adeguate capacità di rimborso che in futuro però potrebbero peggiorare.
Il rallentamento dell’economia mondiale: prioritaria la lotta all’inflazione
Il tutto in un contesto generalizzato di rallentamento dell’economia mondiale. Tra guerra in Ucraina, pandemia e inflazione i rischi di recessione sono infatti saliti e si prevedono particolarmente accentuati per il prossimo anno.
Secondo gli esperti del Fondo Monetario Internazionale la lotta all’inflazione è la priorità perché l’economia mondiale rischia di trovarsi sull’orlo di una recessione.
Nell’aggiornamento del World Economic Outlook il Fondo taglia le stime di crescita mondiali al +3,6% quest’anno e al +2,9% il prossimo. E avverte che se alcuni dei rischi al ribasso che pesano sull’outlook si materializzassero, il mondo potrebbe ulteriormente rallentare scendendo a +2,6% quest’anno e +2,o% nel 2023.
Si tratterebbe di un livello toccato solo 5 volte dal 1970. Uno scenario nel quale Stati Uniti e “area Euro” sperimenterebbero una crescita vicina allo zero il prossimo anno.