Nel viaggio a Pechino, la premier Meloni riscrive gli accordi col presidente Xi Jinping, ribadendo la partnership ma su nuove basi
Fuori dalla “Via della Seta”, ma rinnovando e intensificando la collaborazione con la Cina, sulla base di un piano d’azione triennale che mira di qui al 2027 a rafforzare il ventennale “partenariato strategico globale” col grande Paese orientale.
È la “quadratura del cerchio” che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha raggiunto dopo l’incontro di ieri a Pechino con il presidente Xi Jinping, fondamentale tappa nel viaggio della premier, che proseguirà la missione a Shanghai.
Le nuove basi del partenariato Italia-Cina
La sigla del nuovo accordo, ha spiegato Meloni nel punto stampa è un “approccio alternativo”, “Io – ha aggiunto – ho sempre detto che non condividevo l’ingresso italiano nella Via della seta. La mia è stata una scelta di coerenza poi di decidere di uscire; ma ho sempre detto che non era l’unico modo per avere rapporti e anche per far crescere i nostri rapporti con la Cina”.
E i 90′ con il presidente cinese sono stati caratterizzati da un “confronto franco, trasparente, rispettoso, su tutte le materie sulle quali chiaramente la Cina rimane un interlocutore indispensabile”.
Il piano d’azione, ha quindi sottolineato la presidente, inserisce “materie nuove, definisce anche un’implementazione a 360 gradi dei nostri rapporti e la cornice della nostra cooperazione, soprattutto economica e commerciale, ma non solo”, guardando cioè anche alla collaborazione in ambito scientifico e culturale, e dunque “apre una nuova fase”.
L’Italia, insomma, ha concluso la premier, punta a “rafforzare la cooperazione, ma a farlo in un’ottica di riequilibrio della bilancia commerciale. Vogliamo lavorare per rimuovere gli ostacoli relativi alla possibilità dei nostri prodotti di accedere al mercato cinese e garantire parità di trattamento per le nostre imprese”.
I contenuti principali del Patto
Tra le intese specifiche contenute nel patto, ritenute “molto importanti”, che Giorgia Meloni ha sottolineato ci sono quelle che vanno “ dalla cooperazione industriale alla tutela delle indicazioni geografiche, la sicurezza alimentare, le materie ambientali, l’istruzione”, ma anche la tutela della proprietà intellettuale.
Nel memorandum di collaborazione industriale, rientra anche il tema della mobilità elettrica, definito “una delle intese più importanti che abbiamo sottoscritto”.
Insomma, si può già parlare, per il capo di Governo, di “risultati concreti”. “Sono questioni – ha fatto notare – che per l’Italia sono ovviamente non secondarie. Noi ci siamo limitati a definire accordi di cornice, poi non sta a noi entrare nel merito delle singole intese che si possono sviluppare, dei singoli investimenti. Chiaramente saranno i tavoli tecnici e i ministri competenti a lavorare nello specifico sulla realizzazione di questa intesa”.
Palazzo Chigi ha intanto sottolineato che l’accento, nel corso dell’incontro, è stato posto “sull’importanza di una cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia”.
Alberto Minazzi