La popolazione in Italia continua a diminuire. I dati Istat segnalano come, dal 1° gennaio 2021, i residenti nel nostro Paese siano 59 milioni 258 mila. Ovvero 384 mila in meno su base annua, con un minimo di nascite e un massimo di decessi: 7 neonati e 13 decessi per mille abitanti.
La causa principale è nell’ultimo anno da imputare al Coronavirus.
Nel 2020 il totale dei decessi (per il complesso delle cause) è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi. Ben 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (+15,6%)
Le regioni che riportano gli aumenti maggiori rispetto alla media nazionale sono il Piemonte, la Valle D’Aosta, la Lombardia e la Provincia autonoma di Trento. Mentre le Regioni del Centro e del Mezzogiorno non segnalano variazioni rilevanti. Anche se sono invece proprio queste ad aver pagato uno scotto maggiore nei primi quattro mesi del 2021.
Il giorno in cui si è registrato il numero più alto di decessi giornalieri è stato il 28 marzo 2020, con un totale di 928 decessi, mentre se si prende in considerazione solo la seconda ondata di epidemia, è stato il 19 novembre con 805 morti.
Complessivamente, nella seconda ondata, quindi da gennaio 2021 ad aprile 2021, in Italia sono decedute ben 42.957 persone.
La situazione ha comportato un importante calo nella popolazione residente nelle principali città italiane a prescindere dalle politiche abitative messe in campo da ognuna.
Nel comune di Venezia si è passati dai 259.961 del 2019 ai 258.685 del 2020, in quello di Firenze dai 369.885 del 2019 ai 366.927 nel 2020, nel comune di Roma dai 2.820.219 nel 2019 ai 2.808293 nel 2020. Infine in quello di Napoli, dove si è passati da 954.318 nel 2019 a 948.850 nel 2020 e in quello di Bari, da 316.491 nel 2019 a 315.284 nel 2020.
I dati Istat riportati dallo studio fanno riferimento all’1 gennaio di ogni anno.
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Istat: in Italia la popolazione continua a diminuire
28 Giugno 2021