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Inverno al sicuro grazie al gas algerino

Inverno al sicuro grazie al gas algerino
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Presidente dell'Algeria, Abdelmadjid Tebboune, in occasione del quarto vertice intergovernativo di Algeri

Con l’aumento di 4 miliardi di metri cubi, il Paese nordafricano diventa il primo fornitore di gas all’Italia

Algeria 29,5, Russia 28,9 (come media delle forniture degli ultimi 6 mesi). In base ai nuovi accordi, che aumentano di 4 miliardi i metri cubi forniti all’Italia, “l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese”. Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine del quarto vertice intergovernativo tenutosi ad Algeri, in cui la delegazione del nostro Governo ha sottoscritto con il Paese del presidente Abdelmadjid Tebboune una serie di importanti intese.

Tra gli accordi, la conferma di quello che il premier italiano ha definito “il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico” è sicuramente il più significativo, nell’attuale contesto di crisi energetica. Perché la “accelerazione rispetto a quanto previsto” sul fronte del gas, sottolineata da Draghi, consente di guardare con sufficiente tranquillità al prossimo inverno.

L’Italia e il gas algerino

A fronte delle incertezze e dei tagli delle forniture russe, legate in particolare al conflitto in Ucraina, l’Italia negli ultimi mesi ha portato avanti una politica di diversificazione degli approvvigionamenti di gas naturale. Per svincolarsi dallo stretto legame con la Russia, primo fornitore della materia prima al nostro Paese, si è cioè puntato sull’intensificazione dei rapporti con altri Stati produttori, che pur applicano prezzi più cari. In tal senso, l’Algeria è stato da subito uno dei principali interlocutori.

“L’Algeria – ha sottolineato da Algeri il Presidente del Consiglio – è un partner molto importante per l’Italia. L’amicizia tra Italia e Algeria è essenziale per affrontare le sfide che abbiamo davanti, dalle crisi regionali alla transizione energetica”. E, adesso, l’annuncio del prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas da parte di Sonatrach, sulla base dell’accordo firmato con Eni ad aprile, “anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni”, ha concluso Draghi.

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“Per quanto riguarda l’energia – ha confermato il presidente algerino Tebboune – domani, se Dio vuole, ci sarà un accordo molto importante fra Occidental, Eni e Total per 4 miliardi di dollari, che mira a rifornire l’Italia con quantità molto importanti di gas naturale. E saremo fornitori dell’Europa per quanto riguarda l’energia solare e l’energia elettrica”. La collaborazione Italia-Algeria, ha rimarcato Draghi, si concentrerà infatti anche “nello sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica”.

Il vertice di Algeri

Nel vertice di Algeri, il premier e i ministri Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti hanno affrontato parlato di un’ampia serie di tematiche: dalle infrastrutture alla giustizia, dall’industria allo sviluppo sociale. Al termine degli incontri, si è così arrivare a firmare con i rappresentanti del Governo di Algeri 15 tra accordi, memorandum di intesa, protocolli di cooperazione e dichiarazioni di intese.

Ovviamente, entrambi i Paesi hanno confermato anche l’impegno per la pace e la stabilità nel Mediterraneo, a partire dalle azioni per ripartire col transito dei cereali dal Mar Nero, bloccato dalla guerra. “Gli sviluppi nei negoziati in Turchia della scorsa settimana sono un segnale incoraggiante, che ora deve essere consolidato”, ha affermato, al riguardo, Mario Draghi.

L’Europa e il gas azero

Mentre il Governo italiano era impegnato in Algeria, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen era a Baku, capitale dell’Azerbaigian, altro Paese tra i principali produttori mondiali di gas e terzo fornitore per l’Italia con 6 miliardi di metri cubi l’anno. E anche da questo incontro è arrivata una notizia positiva: la firma del memorandum d’intesa per arrivare entro il 2027 al raddoppio dei flussi di gas azero verso l’Unione Europea, con conseguenti benefici anche per il nostro Paese.

L’impegno sottoscritto dal presidente azero Ilham Aliyev conferma la cooperazione energetica rafforzata con l’Unione Europea, che ha già portato, per il 2022, a un aumento di 4 miliardi di metri cubi di gas della fornitura, passando dagli 8,1 miliardi del 2021 ai previsti 12 di quest’anno. “Già prima della brutale invasione all’Ucraina – ha commentato la presidente della Commissione – le forniture di gas russo all’Europa non erano più affidabili. L’Ue ha quindi deciso di diversificare le forniture dalla Russia e di rivolgersi a fornitori più affidabili. Sono lieta di annoverare l’Azerbaigian tra questi”.

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Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

Le forniture dall’Azerbaigian transitano attraverso il gasdotto Tap, che collega l’Italia con il “corridoio meridionale”. Per poter sfruttare appieno la maggior disponibilità di materia prima, saranno adesso necessari nuovi investimenti infrastrutturali, potendo contare anche su risorse europee, vista la rilevanza comune all’intera Unione degli interessi in gioco. Intanto, per domani, mercoledì 20 luglio, è atteso il piano dell’Agenzia internazionale dell’energia per tagliare i consumi nella prossima stagione fredda.

Alberto Minazzi

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Tag:  Draghi, gas