A essere colpiti sono soprattutto i bambini in fascia d’età sotto i cinque anni, con 43,6 casi per mille assistiti
Non danno tregua influenza e altre infezioni respiratorie. E sono sempre di più gli italiani a esserne colpiti. I dati più recenti dell’Istituto Superiore della Sanità Iss riferiti alla quarta settimana del 2025 dal 20 al 26 gennaio indicano un’ennesima crescita e l’incidenza supera la soglia di alta intensità nei bambini, mentre è stabile nei giovani adulti e negli anziani.
I casi stimati rapportati all’intera popolazione italiana sono circa un milione 21 mila per un totale di circa 8 milioni 810 mila a partire dall’inizio della sorveglianza. La percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale di quelli analizzati risulta pari al 36%, in aumento rispetto alla settimana precedente quando erano 33,7%.
“C’è un boom di influenza che continua in modo sostenuto anche a febbraio, soprattutto tra i bambini, che fanno da volano a un contagio familiare – conferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino IRCCS-. Quest’anno la forma influenzale è particolarmente impegnativa, che dura un po’ di più di quello che eravamo abituati a vedere, con febbre, anche alta che può durare anche 4 o 5 giorni. Evidentemente – conclude – per il futuro bisognera pensare a prevenirla meglio, anche per la diffusione pediatrica, che è quella che fa da volano per il contagio”
I bambini, i più coliti dall’influenza
Il rapporto dell’Iss RespiVirNet rivela che il livello di incidenza in Italia nella quarta settimana dell’anno è pari a 17,3 casi per mille assistiti contro i 15,9 della terza settimana di gennaio.
Nella fascia di età pediatrica, in particolare tra i bambini sotto i cinque anni, si arriva a 43,6 casi per mille assistiti.
A essere maggiormente colpite sono le Regioni/Province e Province Autonome Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità comunica che ogni anno l’influenza stagionale colpisce tra il 20% e il 30% dei bambini e i più piccoli sono a maggior rischio di sviluppare complicazioni come polmonite o disidratazione. Oltre ai virus influenzali, contribuiscono alla crescita dei contagi, tra gli altri, il Virus Respiratorio Sinciziale, SarsCoV2, Rhinovirus e Metapneumovirus, che possono aumentare il rischio clinico e la possibilità di complicanze oltre che nei bambini sotto i 5 anni, anche nei pazienti anziani e nei fragili con patologie croniche o alterazioni del sistema immunitario.
Come proteggere i più piccoli
Sebbene nella maggior parte dei casi l’influenza nei bambini si risolva senza complicazioni, è importante che non sia sottovalutata per evitare il peggio. Per questo i medici invitano a seguire importanti accorgimenti. E’ innanzitutto importante saper riconoscere i sintomi di questa malattia infettiva per affrontarla in modo efficace. Tra i più comuni vi sono febbre alta, spesso sopra i 38°, brividi e sudorazione, tosse secca, dolori muscolari e articolari, mal di gola, stanchezza e debolezza, mal di testa e nauseo o vomito.
Molti genitori ritengono che con il freddo possano ammalarsi con più facilità ed evitano di farli uscire, ma non è così perché è proprio al chiuso e nei luoghi in cui si trovano a stretto contatto, come asili e scuole materne, che avviene la trasmissione di virus. Quindi ben vengano i giochi nei parchi pubblici, le passeggiate e l’attività motoria e/o sportiva all’aperto. Quest’ultima vale anche per gli adulti, per mantenere in forma l’intero organismo e essere più efficienti nella risposta immunitaria.
Nel caso in cui il bambino si ammali, durante tutto il decorso dell’influenza è fondamentale monitorare la febbre e mantenere la sua idratazione; non vanno usati antibiotici di propria iniziativa se non il paracetamolo ad azione analgesica e antipiretica da somministrare ogni 4 ore quando ha febbre, malessere o dolore. Inoltre si eviti di coprire troppo i propri figli ammalati perché possano disperdere il calore. Fondamentale sempre consultare il medico per valutare la situazione.
Il vaccino per prevenire l’influenza e altri accorgimenti
Come per gli adulti, anche per i bambini la prevenzione migliore è la vaccinazione.
E’ raccomandata a partire dai 6 mesi e particolarmente indicato per i bambini che frequentano asili e scuole materne, dove l’esposizione al virus è maggiore.
Attualmente sono disponibili due versioni specifiche: una che si somministra con iniezione intramuscolare indicata nella fascia d’età 6 mesi – 2 anni; la seconda è uno spray nasale, adatto per bambini dai 2 ai 7 anni.
Altre misure di prevenzione valide anche per altre malattie infettive sono di insegnare ai bambini a lavarsi frequentemente le mani e far loro comprendere che le secrezioni degli occhi e del naso hanno un alto rischio di contagio e trasmissione degli agenti infettivi e quindi non devono toccarsi con le mani occhi e naso e poi superfici e vestiti. In casa la temperatura ideale, soprattutto per i più piccoli, è di 19 gradi e per liberare i locali da particelle di polvere cariche di agenti infettivi è opportuno aprire le finestre almeno 45 minuti al giorno.
La stanza dove riposa il bambino deve poi essere umidificata durante la notte.
Silvia Bolognini