Vertice al Viminale: potenziato il piano di sicurezza. Più vigilanza sugli eventuali obiettivi sensibili e sugli ambienti che potrebbero favorire emulazioni
I primi interventi concreti hanno riguardato eventuali obiettivi sensibili: sinagoghe, ambasciate, i Ghetti di Roma e Venezia. Sorvegliati giorno e notte per timore che possano diventare luoghi di altri attacchi e di nuove tragedie causati dai terroristi di Hamas.
Ma c’è di più sul piano di sicurezza che il Viminale, che ieri ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha predisposto in seguito ai fatti di Israele.
Di minacce e allarmi annunciati, al momento, non ce ne sono.
Ma l’Italia ha messo le mani avanti. ” Nel corso dell’incontro, all’esito di una articolata valutazione dei profili di rischio, sono stati disposti l’innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo e un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio”, ha comunicato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Esperti a confronto
Gli esperti di analisi strategica antiterrorismo convocati dal ministro Piantedosi insieme ai maggiori rappresentanti delle forze della polizia e dell’intelligence hanno analizzato non solo potenziali luoghi e occasioni (come per esempio la cerimonia del 16 ottobre a Roma per l’80° anniversario del rastrellamento delle Ss nel Ghetto) di pericolosità, ma anche eventuali infiltrazioni di Hamas nelle carceri, tra gruppi islamici e anche nel web.
Ciò che si teme, come ha detto la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in visita ieri, 10 ottobre, alla sinagoga di Roma per “portare la solidarietà alla comunità ebraica romana e italiana perché nelle scene terribili che arrivano da Israele – ha detto – c’è qualcosa di più di quello che si vede in un normale ma già tragico scenario di guerra”, è il “rischio di emulazione degli atti criminali che potrebbe arrivare anche da noi”.
Ecco perché dunque in diversi luoghi d’Italia per ore si sentono volare gli elicotteri a bassa quota, perché si può notare in alcuni ambiti una vigilanza particolarmente rafforzata, come richiesto già da sabato in stazioni, aeroporti, porti, luoghi simbolo delle varie città e altri ipotetici obiettivi sensibili dal capo della Polizia Vittorio Pisani.
La sorveglianza è stata potenziata anche sul versante dell’immigrazione perché “ in un momento di tensione come quello attuale – ha spiegato il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani – bisogna verificare che tra i migranti irregolari non ci siano terroristi di Hamas che cercano di entrare in Europa mischiandosi con chi fugge dal proprio Paese”.
Una particolare attenzione, infine, è rivolta alle associazioni di palestinesi in Italia.
Consuelo Terrin