A Mirano (Ve) il 28 e 29 ottobre si disputerà il primo trofeo internazionale con squadre di ragazzi diversamente abili
Scenderanno in campo 5 squadre inglesi e 5 italiane per una due giorni tra sport, incontri, sfide e divertimento.
L’appuntamento è per venerdì e sabato nel complesso sportivo di Mirano, in provincia di Venezia.
A gareggiare saranno ragazzi diversamente abili. Padroni di casa saranno i Dragons di Mirano, capofila del progetto “Dragon’s Challenge” che sarà presentato venerdì nel corso di una tavola rotonda in cui si alterneranno testimonianze di inclusione nello sport con esperienze dirette di allenatori e squadre e operatori sanitari che operano in contesti analoghi.
“Dragon’s Challenge” è una squadra di tag rugby creata per esigenze educative speciali.
A comporla infatti sono giovani giocatori che oltre a quelle in campo affrontano sfide quotidiane quali paralisi cerebrale, autismo, sindrome di down e ritardo dello sviluppo, difficoltà di apprendimento. L’obiettivo è quello di offrire a questi ragazzi la possibilità di affrontare le proprie difficoltà attraverso lo sport. Il progetto è nato dall’esperienza di Jeremy Bristoe, allenatore di rugby per disabili, con i suoi 35 “Witney Wolves”, famosa in Inghilterra per gli straordinari risultati raggiunti. I giocatori dei Dragon’s sono seguiti da una squadra di educatori formati da Bristoe che attualmente risiede a Mirano e segue personalmente il progetto.
Oltre ai ragazzi e ragazze del tag rugby saranno presenti al Festival anche allenatori, giocatori professionisti, tutor, medici, psicoterapeuti e alcuni genitori che potranno raccontare e condividere la loro esperienza dal grande valore sociale.
Il programma delle due giornate prevede venerdì 28 alle 21 la tavola rotonda di presentazione del progetto “Dragon’s Challenge di Mirano”.
Sabato 29 sarà invece la volta delle sfide che coinvolgerà le squadre invitate dall’Inghilterra e dall’Italia. Il via sarà alle 10 e l’evento si concluderà con la premiazione dalle 16.15 alle 17.30. Vi saranno allenamenti collettivi, dimostrazioni, gare vere e proprie. Il tutto in un’atmosfera di allegria in stile “parata olimpica”.