Sarà possibile vedere l’opera “La Maschera del Tempo” dall’8 ottobre sul sito della Fondazione Cini
C’è un luogo tutto particolare e suggestivo che forse anche molti Veneziani non conoscono. E’ il Teatro Verde che si trova sull’isola di San Giorgio Maggiore, all’interno della Fondazione Cini. Una struttura all’aperto da 1.500 posti immersa nel verde di cipressi, alberi vari e 3.000 ligustri che fanno da spalliera alle sedute in pietra e cemento.
Riaperto alle visite guidate la scorsa primavera, dopo un primo interventi di restauro, l’anfiteatro è diventato ora protagonista dell’opera digitale “La Maschera del Tempo”, realizzata da Mattia Casalegno e Martux_X e che si potrà vedere online da sabato 8 ottobre, in occasione ella diciottesima Giornata del Contemporaneo – AMACI.
La creazione che valorizza il Teatro tra ricerca e Intelligenza Artificiale
“La Maschera del Tempo” è un progetto che coniuga approfondite ricerche d’archivio sui materiali conservati all’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giogio Cini e l’applicazione innovativa dell’intelligenza artificiale, del sound design e delle nuove frontiere dell’animazione 3D. Un insieme che fa rivivere la struttura con la sua architettura e la sua storia, tra scenografie reali e ambientazioni oniriche in un mondo di fantascienza e postumano, popolato da avatar iperrealistici, tra finzione e rappresentazione.
Il racconto si sviluppa tra la Storia, gli Spettacoli, il Presente, il Futuro del Teatro Verde ripercorrendo le vicende dei teatri di verzura, l’epoca d’oro dell’anfiteatro, il dialogo con la Natura, dominata e dominante, forza creatrice che concorre alla sua nuova vita.
I realizzatori dell’opera Mattia Casalegno e Maurizio Martuscello Martux_m sono rispettivamente uno tra i più rinomati artisti multimediali italiani e uno tra i più apprezzati compositori e produttori di musica elettronica nel nostro Paese.
Il Teatro antico “più bello del mondo” che rivive in chiave moderna
L’opera proietta il Teatro Verde in un futuro lontano, quando non ci saranno più gli esseri umani, ma la struttura in pietra resiste. “La Maschera del Tempo” è ricca di retroscena tecnologici, a partire dalle riprese dall’alto con i droni scanner poi elaborate e tecnologie d’avanguardia per creare degli umani digitali fortemente realistici.
Lo sviluppo dei costumi – creazioni sartoriali 3D – indossati dai numerosi personaggi protagonisti di questo film, da Pasifae alle maschere della commedia dell’arte del teatro goldoniano esalta il carattere futuristico di ogni personaggio, mettendo assieme tradizione e futuro.
Il progetto è nato per sensibilizzare l’opinione pubblica e i grandi sponsor internazionali sulla necessità di valorizzare questo gioiello che richiama le forme classiche dell’anfiteatro Greco.
Un po’ di storia
Inaugurato nel 1954, il Teatro Verde ha ospitato eccezionali rappresentazioni d’arte performativa ed è stato definito dall’attrice Katharine Hepburn “il teatro più bello del mondo”. Nel corso del 2021 è stato oggetto di un grande progetto di recupero che ne ha riportato alla luce l’architettura valorizzando tutte le qualità dei materiali costruttivi, la struttura botanica circostante, la spazialità e gli straordinari scorci paesaggistici.
Per la vastità e per l’attrezzatura del suo palcoscenico, nonché per la capienza considerevole, lo spazio si presta all’organizzazione di spettacoli complessi. Il parco che avvolge il Teatro e che custodisce le 10 Vatican Chapels, è percorso da viali alberati che lo collegano alla parte monumentale dell’isola e ai due chiostri.
Silvia Bolognini