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Il Seicento sui soffitti di Villa Farnesina

Il Seicento sui soffitti di Villa Farnesina

Nel soggiorno della splendida dimora romana sono stati scoperti inediti affreschi che saranno svelati nella mostra che aprirà il 6 novembre

Una porzione decorativa di epoca rinascimentale composta da un cielo con putti in volo intorno allo stemma Farnese al centro della volta, due putti su fondo blu negli elementi murari sui quali si imposta e un paesaggio dai colori autunnali che orna l’unica lunetta visibile.
E’ quanto si potrà ammirare dal prossimo 6 novembre e fino al 12 gennaio 2025 a Villa Farnesina nella mostra dedicata alle nuove decorazioni scoperte.

Una mostra e una giornata di studi per presentare la scoperta

L’esposizione intende approfondire gli esiti seicenteschi delle opere create da Raffaello nella Villa Farnesina e raccontare le nuove recenti scoperte. Si potranno così ammirare gli inediti affreschi dell’antico soggiorno della dimora, ritrovati sotto la volta ottocentesca che li nasconde. L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da una giornata di studi coordinata da Alessandro Zuccari e Virginia Lapenta, curatori dell’esposizione, che si terrà il 5 novembre nella Palazzina dell’Auditorio. Nel corso dell’evento saranno presentate le nuove decorazioni seicentesche scoperte e i risultati degli studi che permettono di riscostruire come era l’edificio successivo al 1579 quando il Palazzo del Giardino, come allora si chiamava, fu ceduto al cardinale Alessandro Farnese, dal quale prese il nome Farnesina.

La ricostruzione tridimensionale

Grazie alle tecnologie digitali, oltre che alla campagna fotografica di Luigi Spina, la nuova scoperta sarà mostrata in una ricostruzione tridimensionale. Questa permette di conoscere la sequenza delle varie trasformazioni del soggiorno restituendo un’immagine dell’ambiente e della sua originaria decorazione. Gli affreschi del XVII secolo sono risalenti al periodo dal 1579 mentre tra il 1861 e il 1863 furono effettuati importanti interventi di restauro della Villa, del pianterreno in particolare, radicalmente modificato con interventi di consolidamento per gravi danni strutturali.

La sala originale venne divisa in due parti, stravolgendo la spazialità originaria e furono aggiunti nuovi ambienti di servizio, tra i quali un vano ascensore, che risparmiarono in nuovi affreschi rinvenuti. L’esposizione ha il patrocinio dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei ed è realizzata in collaborazione con l’Ecole Francaise de Rome nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni della sua fondazione e il parco Archeologico del Colosseo.

L’influenza di Raffaello nella Roma del Seicento

La scoperta delle nuove decorazioni e gli studi dedicati al periodo farnesiano della Villa offrono anche l’occasione per esaminare più approfonditamente l’influenza dello stile di Raffaello nella Roma del Seicento.
Per questo, in mostra per la prima volta, si trovano anche importanti dipinti che si ispirano o riproducono gli affreschi dell’urbinate Raffaello Sanzio. La Loggia di Amore e Psiche ospita due Allegorie attribuite ad Antonio Carracci, appartenenti al Museo di Capodimonte e oggi custodite nella Camera dei deputati.

Le opere rielaborano in chiave religiosa due pennacchi eseguiti da Giulio Romano e un Ercole con la clava del Sassoferrato, di Collezione privata, modellato su una figura di Giove dipinta nella medesima Loggia. Nella Loggia di Galatea si possono invece vedere lavori del classicismo seicentesco: la Galatea di Pietro da Cortona concessa dall’Accademia di San Luca, la Galatea di Andrea Sacchi conservata in palazzo Altieri, la copia seicentesca della Galatea dell’Ecole Francaise de Rome.

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