L’allarme di Coldiretti: campi e frutteti sotto attacco soprattutto in Emilia Romagna per la proliferazione degli insetti legata al caldo record
Non c’è solo la siccità, che sta interessando in particolare il Meridione, raggiungendo livelli drammatici soprattutto nel sud della Sicilia, tra le conseguenze provocate all’agricoltura italiana dalla rovente estate 2024.
La nuova emergenza su cui ha lanciato l’allarme Coldiretti riguarda l’Emilia Romagna, dove con il caldo record e l’assenza di precipitazioni sono tornati a moltiplicarsi gli sciami di cavallette, che stanno letteralmente facendo strage di frutta ed erba medica.
Le conseguenze delle cavallette in Emilia Romagna
La confederazione dei coltivatori diretti si sofferma in particolare sulla situazione del Faentino, dove la proliferazione massiva in campi e frutteti dell’insetto, tra i più temuti degli agricoltori, sta portando alla distruzione dei foraggi e della stessa frutta in maturazione sugli alberi, a partire da pesche, susine e albicocche tardive.
A fronte di quella che è da considerarsi a tutti gli effetti una vera e propria calamità, aggiunge Coldiretti, gli agricoltori stanno accelerando le operazioni di raccolta per evitare di perdere l’intera produzione “proprio nel momento in cui le aziende cercano faticosamente di rialzarsi dopo la devastante alluvione dello scorso anno”.
Coldiretti ha dunque avviato da subito, con le aziende associate, un monitoraggio approfondito per individuare i vari focolai e sollecitare l’intervento delle istituzioni locali per limitare i danni ed evitare che il problema si diffonda ad altre zone. A rischio, oltre alle coltivazioni, sono infatti anche orti e giardini e gli stessi allevamenti, che vedono sparire in pochi giorni le scorte di foraggio.
L’impatto degli insetti alieni
Un impatto non solo ambientale, ma anche economico. La diffusione di insetti alieni legata ai cambiamenti climatici, ricorda l’associazione, provoca all’agricoltura italiana danni per oltre un miliardo l’anno. Oltre alle cavallette, le principali insidie arrivano dalla cimice asiatica e dalla Popillia japonica, che distruggono frutteti e vigneti, e dalla Drosophila suzukii, “golosa” di ciliegie, mirtilli e uva.
Ancora, il cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, il Bostrico Tipografico, il “killer” del bosco nell’arco alpino, fino al punteruolo rosso che ha decimato le palme. Infine, per quanto riguarda gli alveari, sono presi di mira dagli attacchi del calabrone asiatico (Vespa velutina) e del coleottero africano (Aethina tumida).
Alberto Minazzi