Chicchi di riso ripieni di carne di manzo coltivata: dalla ricerca, i risotti dello Spazio a minor impatto ambientale e di elevato nutrimento
Più consistenza, una minor emissione di CO2, nutriente e maggiormente proteico. Economico.
Arriva da uno studio dei ricercatori della Yonsei University della Corea di Sud l’alimento del futuro.
Che potrebbe rispondere all’impatto ambientale, alla malnutrizione dei Paesi poveri e alle esigenze di sostentamento degli astronauti nello Spazio.
Il riso di manzo è infatti un riso proteico coltivato in cellule.
In ogni suo chicco, si legge nello studio pubblicato dalla rivista Matter, sono state coltivate cellule di muscolo e di grasso bovino che, grazie a un rivestimento di gelatina di pesce, si sono “attaccate” al riso, dentro al quale sono cresciute in una coltura di petri durata una decina di giorni.
I tanti vantaggi del riso ibrido
La tecnica ha il pregio di ottenere un vantaggio doppio: il riso, infatti, ha una struttura porosa e contiene di per se stesso delle molecole che nutrono le cellule animali favorendone la crescita.
Cucinato a vapore, è stato poi sottoposto alle analisi alimentari di rito, che hanno rilevato non solo che il valore nutrizionale risulta maggiore (8% in più di proteine e 7% in più di grassi rispetto al riso normale) ma anche che l’impronta di carbonio è inferiore, così come il costo.
Se la carne bovina infatti rilascia circa 50 kg di CO2 per ogni 100 grammi di proteine prodotte, il riso di manzo ne rilascia solo 6,27 Kg.
Quanto al prezzo, lo scarto è notevole: costerebbe soli 2,23 dollari al kg contro i 13,88 dollari della carne bovina.
Rispetta tutti i requisiti di sicurezza alimentare e non scatena allergie o, quanto meno, il rischio è molto basso.
Il sapore del manzo e delle mandorle, del burro e dell’olio di cocco
“Non mi aspettavo che le cellule crescessero così bene nel riso – ha commentato Sohyeon Park, il primo autore dello studio, all’agenzia Adnkronos – Ora vedo un mondo di possibilità per questo alimento ibrido a base di cereali. Un giorno potrebbe servire come cibo di soccorso per le carestie, razioni militari o persino cibo spaziale“.
E quanto al gusto?
Il riso ibrido di manzo risulta più consistente di quello tradizionale, meno “appicicaticcio”.
Quello con un maggior contenuto muscolare sa di manzo e mandorle, invece quello con un maggior contenuto di grassi ha un sapore che ricorda la panna, il burro e l’olio di cocco.
“Di solito otteniamo le proteine di cui abbiamo bisogno dal bestiame – ha ricordato Park -. Ma la produzione di carne da bestiame consuma molte risorse, tra cui l’acqua, e rilascia molti gas serra”.
La ricerca continuerà per rendere il riso di manzo ancor più nutriente.
Chissà se, in questa forma, la carne coltivata riuscirà ad arrivare con un minor impatto sulle tavole degli italiani.
Consuelo Terrin