Una cinquantina di remiere e tanto amore per la voga: è lo sport di Venezia per eccellenza
Se la domenica mattina si osserva il canale che da San Giuliano porta a Venezia costeggiando il ponte della Libertà, si può vedere uno sciame di sandoli, mascarete, caorline, pupparini e altre imbarcazioni filare dritto sull’acqua grazie alle spinte poderose degli atleti e appassionati che amano praticare la voga alla veneta.
Nell’arco della mattinata i vogatori si sparpagliano tra Venezia, Murano e le isole fino a Torcello.
Dal Brenta e dal Sile giungono altre imbarcazioni sospinte dai remi. E’ una festa di colori, di sport e di uomini e donne che ritornano al battito ancestrale: quello del remo che fende l’acqua armonizzando i ritmi della natura e la pace della bellezza tutt’intorno.
Sono migliaia i vogatori iscritti alle numerose remiere tra Venezia, isole e terraferma.
Le remiere e lo stile di vita veneziano
Nate dopo la prima edizione della Vogalonga del 1974, si sono affiancate a quelle storiche, come per esempio la Bucintoro, fondata nel 1882 con il nome di Reale Società Canottieri Bucintoro “per promuovere e facilitare l’esercizio del remo”.
Per tutte vale la voglia di portare avanti una tradizione secolare e uno stile di vita propriamente veneziano, per combattere il moto ondoso causato dalle imbarcazioni a motore in primis e per sostenere una filosofia del vivere che può esistere solo nella Laguna veneta, “la più bella palestra che un vogatore possa avere”. Lo dice Pietro Argenti, uno dei forti vogatori “arancioni” del Gruppo sportivo Voga Veneta Mestre San Giuliano, così chiamati dal colore delle divise profilate di nero, che ricorda l’ambiente di quando, piccolino, negli anni ’60 accompagnava da Favaro il nonno a pescare in laguna. “In terraferma pochi andavano in pescheria e tanti invece si arrangiavano portando a casa quello che si pescava con la barca. Il nonno mi aveva insegnato a vogare sia alla vallesana, con due remi, che con un remo solo: io conducevo la patanella, che con il fondo piatto permetteva di andare sull’acqua bassa e lui gettava le reti. In quegli anni, in cui le imbarcazioni a motore erano veramente poche, i tanti abitanti della gronda lagunare vivevano più intensamente e intimamente il rapporto con l’acqua e Venezia.
Il remo che fende l’acqua dà il ritmo alla città
Nel momento in cui si sale in barca – continua Paolo – tutto rallenta, tutto si ferma. Sulle prime, c’è un impatto mentale violento. Poi, un po’ alla volta, ci si rilassa con l’adattamento al ritmo della vogata. La voga veneta è una medicina non solo per il fisico, ma soprattutto per la mente. E poi c’è la fortuna di avere Venezia. E’ bella. Tutta. Da ammirare in ogni angolazione”.
A Venezia si voga per allenarsi in una palestra naturale, per rilassarsi, per divertirsi, per stare bene.
Il remo: occasione di divertimento e di sport
E ci si misura con le regate, a livello agonistico, con ogni tipo di imbarcazione. Ci si incontra e si stringono amicizie.
La stagione remiera si svolge da maggio a settembre con un ricco calendario di appuntamenti che vede il culmine con la Vogalonga di giugno, vera e propria kermesse che riunisce migliaia di imbarcazioni e vogatori per affrontare i 30 km che prevede il tragitto, con partenza dal Bacino di San Marco fino alla colorata isola di Burano e ritorno, con traguardo a Punta della Dogana.
I più bravi e impegnati agonisticamente si cimentano anche nella Regata storica del 1 settembre, per Venezia un po’ la formula 1 della Laguna.
In laguna si voga fin da piccoli
Il bello della voga è che apre a tutti e a tutte le età. Non c’è limite per praticarla e il territorio metropolitano rappresenta bene quell’atavico legame con l’acqua dei suoi abitanti. Un vogatore a poppa, un provièr a prua, una barca senza chiglia e inizia l’avventura lungo i canali, le barene e i ghebi, in mezzo alla natura e all’aria aperta. Quando si voga si uniscono un grande senso si libertà e molta tecnica, esperienza, passione e sacrificio.
Lo sa bene la campionessa del remo Gloria Rogliani, impegnata a trasmettere questo suo amore per il remo ai bambini. Da anni i piccoli veneziani partecipano da metà giugno a metà settembre ai suoi Voga Camp. Ogni settimana gruppi di 30 bambini e ragazzi entrano a stretto contatto con la voga e con la laguna.