Il nuovo vaccino è in fase di test. Ema conta di valutarlo entro l’estate
Mentre a causa della ripresa dei contagi già entro il mese di luglio sono previste le quarte dosi per gli ultrasessantenni, la campagna vaccinale guarda all’autunno, quando dovrebbe arrivare il panvaccino.
Si tratta di un vaccino anti-varianti, in grado di proteggere dal Covid in tutte le sue declinazioni.
Dovrebbe arrivare alla valutazione dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, entro l’estate.
Il panvaccino: la strategia d’autunno
“Arriveremo al prossimo richiamo con un vaccino adattato, con o senza virus influenzale – ha annunciato durante la conferenza stampa che si è tenuta al Ministero della Salute il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Nicola Magrini -. La pandemia globale è un’emergenza da cui stiamo uscendo ma intanto, bisognerà decidere se vaccineremo tutta la popolazione o solo gli over 50 o gli over 60″.
Il nuovo vaccino è ora in fase di test. L’orientamento prevalente, al momento, sembra esser quello di consigliarlo, in autunno, agli over 50.
Nel frattempo, la direzione Prevenzione del Ministero punta sulla quarta dose per le persone fragili e gli ultraottantenni.
Tra varianti e varianti ricombinanti, la strada del secondo richiamo per i fragili
“Circolano varianti e varianti ricombinanti, anche se quest’ultime sono ancora sporadiche e non pongono particolari condizioni di allarme – ha detto il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza -. E’ vero anche che la scorsa settimana c’è stata una lieve inversione di tendenza, ma la velocità di circolazione virale e l’incidenza sono ancora elevate”.
Già ora, anche in Italia, sono arrivate le varianti Xe e Xf, ricombinazioni rispettivamente di Omicron 1 e 2 e di Delta e Omicron.
Non sembrano preoccupare particolarmente gli esperti i quali tuttavia segnalano che, nel mondo, Oms sta monitorando anche nuove sottovarianti per le quali ancora non si hanno informazioni circa trasmissibilità e capacità di elusione dei vaccini.
“Quel che è certo – ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli – è che la pandemia non è finita. Studi israeliani al contempo, dimostrano che negli anziani la somministrazione di una seconda dose di richiamo dà un fattore di protezione 4 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto solo 3 dosi”.
Resta quindi questa, al momento, la strada prevista per le persone potenzialmente più a rischio.
Gli antivirali direttamente in farmacia, con la prescrizione del proprio medico
Mentre anche il dato sull’occupazione ospedaliera risale (16% la media nazionale, quindi già oltre la soglia del 15%) e risultano 463 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, Aifa ha approvato la possibilità, per i medici di famiglia, di prescrivere i farmaci antivirali ora somministrati solo dagli ospedali.
Nel giro di qualche mese, quindi, si potranno acquistare nelle farmacie.
“Paxlovid sarà disponibile in 50 mila dosi al mese – ha annunciato il direttore Aifa Nicola Magrini premettendo che la decisione di allargare ai medici di base la prescrizione sarà formalizzata nei prossimi giorni – Molnupiravir risulta meno efficace e ci sarà un minore investimento. Questi farmaci saranno in distribuzione per conto terzi in tutte le regioni. Saranno quindi acquistati dalle Asl, che le renderanno disponibili alle farmacie e i cittadini potranno ritirare gli antivirali direttamente in farmacia su prescrizione dei medici di base, che saranno adeguatamente formati”.
Consuelo Terrin