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Il Mediterraneo nascosto

Il Mediterraneo nascosto

Una campagna di immersioni lungo le coste calabresi svela i segreti della biodiversità marina tra habitat, salinità e temperature

I fondali marini italiani nascondono un tesoro di biodiversità, un universo pulsante che regala vita e bellezza al nostro pianeta. Con oceani e mari che coprono il 71% della superficie terrestre e custodiscono il 90% della biosfera, viene spontaneo chiedersi: quante specie abitano queste acque infinite?
Per svelare questo mistero, è partita una straordinaria campagna di immersioni lungo 62 siti marini italiani, con un’attenzione speciale alle coste della Calabria, crocevia tra mari ricchi di vita.
Un viaggio affascinante alla scoperta del patrimonio nascosto dei nostri mari.

Il censimento sott’acqua

Negli ultimi anni è stata rilevata una riduzione della biodiversità nel Mediterraneo, con conseguenze su interi ecosistemi. Per altre zone, quali gli ecosistemi costieri, le stime sono limitate. Alcuni ambienti in particolare, le aree sabbiose più di altre ma anche le praterie di Posidonia oceanica, sono poco studiati. Proprio per questo sono scesi in campo, o in questo caso è più appropriato dire sott’acqua, numerosi operatori scientifici subacquei che hanno condotto uno studio finalizzato a identificare e quantificare in immersione l’abbondanza delle specie lungo le coste calabresi e a valutare il contributo di questi habitat alla diversità ittica complessiva dell’ecosistema costiero.

Habitat, salinità e temperatura influenzano la diversità della fauna ittica

Lo studio, realizzato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università di Palermo, è stato pubblicato sulla rivista “Marine Environmental Research”. Gli esperti hanno scelto la Calabria come luogo per la loro ricerca perché la regione è bagnata da mari diversi: il Tirreno, lo Ionio e lo Stretto di Messina. E’ una zona ancora poco studiata dove è stato possibile identificare quali fattori influenzino la diversità delle specie che la popolano.
I risultati della campagna di immersioni hanno portato a comprendere che oltre all’habitat, a fare la differenza sono anche la salinità e la temperatura. Il lavoro condotto dagli esperti ha inoltre evidenziato che un ruolo significativo in questo lo giocano anche gli habitat sabbiosi per la struttura della diversità ittica costiera.
Gli habitat rocciosi sono risultati essere quelli che ospitano il maggiore numero di specie ittiche, seguiti dalle praterie di Posidonia oceanica e poi dalle aree sabbiose.

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