Misure per i cittadini e le imprese: dal bonus 200 euro a quello delle bollette, dai crediti d’imposta al contenimento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione
Dopo il via libera della Camera, alla fine di una lunga giornata interlocutoria, il Dl Aiuti è passato anche a Palazzo Madama, con 172 voti voti favorevoli e 39 contrari.
Il Decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore dal 18 maggio, nonostante la crisi che ha coinvolto il governo, diventa dunque legge.
Contiene misure per un totale di circa 14 miliardi, ricavati senza ulteriore indebitamento dall’incremento della tassazione sui profitti delle imprese del settore energia.
E si muove su due fronti: da un lato azioni per il contenimento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione per i cittadini e le imprese, dall’altro l’obiettivo è il raggiungimento dell’indipendenza dal gas russo potenziando il settore delle rinnovabili.
Vediamo alcune delle principali misure che contiene.
Il Decreto Aiuti
Per lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, co.co.co, lavoratori domestici e stagionali, disoccupati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza, il Dl Aiuti introduce il bonus da 200 euro. Un contributo “una tantum” per contrastare l’aumento dei prezzi e il caro energia. Per la misura sono stati stanziati di base 6 miliardi di euro, integrati da ulteriori risorse, e possono beneficiarne le persone con un reddito annuo non superiore a 35 mila euro.
Estende poi il bonus sociale energia elettrica e gas, vale a dire l’agevolazione relativa alle tariffe per la fornitura riconosciute ai clienti domestici svantaggiati o in gravi condizioni di salute, anche al terzo trimestre 2022.
Il tetto massimo Isee per accedere è innalzato a 12 mila euro.
Novità in tema di cartelle esattoriali.
In particolare raddoppia il limite di debito al di sotto del quale non occorre dimostrare la difficoltà del debitore per chiedere la rateizzazione a 72 rate. Passa infatti da 60 a 120 mila euro.
Passa poi da 5 a 8 il numero di rate non pagate dopo le quali si decade dal piano di rateizzazione , ma il carico non potrà essere nuovamente rateizzato, se non per carichi diversi.
Il Superbonus 110 per cento per le villette unifamilari è stato prorogato di tre mesi.
Il termine previsto per realizzare il 30% dei lavori passa dal 30 giugno al 30 settembre per le unità immobiliari delle persone fisiche. La norma precisa che il conteggio del 30% va riferito all’intervento nel suo complesso, comprensivo anche dei lavori non agevolati al 110 per cento.
Termovalorizzatore a Roma
Il passaggio del Decreto Aiuti al Senato significa per Roma la possibilità di realizzare il termovalorizzatore per far fronte all’emergenza rifiuti.
Il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, in quanto commissario straordinario del Governo per il Giubileo del 2025, potrà esercitare le competenze assegnate alle Regioni dal Codice ambientale.
Quindi anche quelle in relazione all’autorizzazione per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti.
I lavori per l’impianto da 600 mila tonnellate, secondo il primo cittadino, potrebbero già partire tra un anno.
Dopo tre rifiuti, si perde il Reddito di cittadinanza
Sul piano del Reddito di Cittadinanza, il documento dice che le offerte dei datori di lavoro privati hanno la medesima valenza di quelle che arrivano attraverso i centri d’impiego.
Questo significa che, rispettando i meccanismi della “congruità” dopo il rifiuto a tre offerte “congrue” sia pubbliche che private non si avrà più diritto al beneficio.
Locazioni turistiche e B&B contingentati in laguna
Una norma riguarda anche gli affitti brevi a Venezia.
Il Comune veneto potrà individuare “con particoalre riguardo al centro storico e alle isole” i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve.
L’obiettivo è quello di favorire gli affitti di lunga durata e dunque la residenzialità nel centro storico tutelando il patrimonio storico-artistico e ambientale.
Altre misure nel Decreto Aiuti
Tra le altre misure, il Decreto prevede il rafforzamento dei crediti d’imposta alle imprese enegivore e gasivore cioè a forte consumo di energia elettrica e gas naturale.
Per le prime viene incrementata dal 20% al 25% la quota delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022, oggetto del contributo straordinario.
Per le seconde è incrementata dal 15 % al 20% la quota della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale, consumato nel primo trimestre solare del 2022 per usi energetici diversi da quelli termoelettrici, oggetto del contributo.
Ci sono poi misure che riguardano l’accelerazione e la semplificazione delle procedure per l’installazione di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili anche con l’individuazione di nuove aree idonee alla realizzazione.
Così come ulteriore spinta viene posta anche sugli impianti di rigassificazione.
Una norma all’interno del decreto prevede il riconoscimento di un credito d’imposta ai trasportatori nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio utilizzato in veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate di categoria euro 5 o superiore.
Vi sono poi stanziati 3 miliardi di euro per il 2022; 2,55 per il 2023 e 1,5 dal 2024 al 2026 per fronteggiare il caro materiali e l’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia.
Sivia Bolognini