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Il fascino e il mistero dei labirinti. Perdersi per ritrovarsi

Il fascino e il mistero dei labirinti. Perdersi per ritrovarsi
Il labirinto di Villa Pisani, a Stra

I labirinti sono luoghi pieni di fascino e di potere simbolico. A volte anche di mistero.
Ci sono tanti labirinti nel mondo ma l’Italia può vantarsi di custodire i più belli e curiosi.
E’ italiano il labirinto più grande e lo è anche quello più difficile da affrontare.
Ma perché tanti labirinti in Italia? E soprattutto: perché siamo così attratti da loro?
“Nel labirinto non troverete draghi o creature degli abissi – dice a questo proposito il mago Albus Silente nel terzo film della saga di Harry Potter- Affronterete invece qualcosa di molto più impegnativo. Vedete, le persone cambiano nel labirinto…”

Il labirinto, metafora della vita

Metafora della condizione umana, delle incertezze, delle difficoltà, dei vicoli ciechi e delle svolte sbagliate, luogo di smarrimento fisico ed emotivo, il labirinto è uno dei simboli più antichi per l’uomo.
Nei secoli ha conosciuto fini diversi: per esempio per i Cavalieri Templari costituiva una prova iniziatica per essere ammessi all’Ordine, mentre acquistò un significato più profano a partire dal Rinascimento, fino a diventare motivo di svago e divertimento per i nobili e la ricca borghesia.

I primati dei labirinti italiani

Affascinanti quanto difficili da percorrere, i labirinti italiani hanno ciascuno il proprio carattere e le proprie peculiarità. Con i suoi 7 ettari di estensione il Labirinto della Masone di Fontanellato (Parma) è il più grande al mondo, con una particolarissima pianta a stella e le pareti costituite da piante di 20 specie diverse di bambù.

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Il labirinto della Masone di Fontanellato

A detta degli esperti è invece il dedalo più difficile quello di Villa Pisani di Stra (Venezia) che, a quanto narra la leggenda, neppure Napoleone riuscì a percorrere.
Il labirinto più antico è invece quello di Villa Barbarigo di Valsanzibio (Padova), con il suo tortuoso percorso delimitato da oltre seimila bossi secolari mentre il primo labirinto di rose al mondo è stato realizzato nel 2015 al Castello di Cordovado (Pordenone).

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Il labirinto di Villa Valsanzibio

Fiori, viti, mais, pietra: i labirinti più curiosi

A Bovolenta, in provincia di Padova, è stato da poco inaugurato il labirinto di lavanda più grande d’Italia, che presenta la stessa forma di quello dei cavalieri templari di Notre Dame de Chartres, in Francia.
Pareti in muratura di pietra locale e malta quelle del dedalo del Castello di Donnafugata (Ragusa) che oltre alla particolare forma trapezoidale ha la caratteristica, poco comune, della coincidenza dell’entrata con l’uscita.
C’è chi ha addirittura pensato a creare un percorso oltre che simbolico anche “edibile”: a Cermes, in provincia di Bolzano, esiste un labirinto i cui sentieri sono fiancheggiati da vigneti, di dieci varietà differenti, e chi lo percorre può assaggiare liberamente l’uva.
Sulla costa romagnola, a Milano Marittima, troverete invece il labirinto di mais più grande d’Europa, che ogni anno presenta un nuovo percorso e che per il 2021 è dedicato a Dante in occasione dei 700 anni dalla morte.

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labirinto di mais

Altri labirinti italiani

Oltre a quelli già citati in precedenza, ricordiamo anche il labirinto Borges all’isola di San Giorgio (Venezia) che ha da poco riaperto al pubblico; il labirinto del Castello di Masino (provincia di Torino) con un percorso delimitato da duemila piante di carpini; il labirinto di Villa Giusti, quello del parco Sigurtà a Verona, e quello che assicura un lungo e felice matrimonio e che si trova a Villa Garzoni (Collodi, Pistoia).

Il labirinto di bossi di Parco Sigurtà@ Parco Sigurtà

Labirinti in mostra

Dei labirinti esiste una lunga storia. A raccontarla è la mostra, realizzata nel dedalo più grande al mondo, il Labirinto della Masone di Fontanellato di Parma, “Umberto Eco, Franco Maria Ricci. LABIRINTI Storia di un segno”, aperta fino al 26 settembre. Si tratta di un percorso multimediale dedicato a questi luoghi, quattro sale in cui parole e pensieri, allestimenti scenografici e digitali celebrano quello che è uno dei simboli più affascinanti di sempre.

Luisa Quinto

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