Uno studio ha individuato sette geni legati all’invecchiamento biologico del cervello e tredici farmaci che potrebbe agire su di loro
In medicina quando si parla di età biologica si intende l’età che si può attribuire a una persona sulla base delle sue condizioni fisiche e morfologiche.
Significa ad esempio la valutazione della qualità dei tessuti, degli organi e degli apparati rispetto a valori standard di riferimento.
Di conseguenza, quando si parla di invecchiamento biologico il riferimento è a un declino graduale e progressivo che simultaneamente coinvolge diversi sistemi di organo.
Mentre l’età cronologica è determinata dalla data di nascita di ciascuno di noi, quella biologica riflette lo stato reale del corpo e può variare notevolmente a seconda dello stile di vita, dell’alimentazione e altri fattori ambientali. Propri per questo per la scienza è importante conoscere i meccanismi che regolano il processo di invecchiamento, in particolare del cervello. Un nuovo studio di ricercatori dell’Università di Zhejiang in Cina ha permesso di identificare sette geni legati all’invecchiamento biologico del cervello e tredici farmaci, già esistenti che potrebbero agire su di loro.
Il gap d’età o Bag che fa la differenza
Lo studio cinese, pubblicato sulla rivista scientifica Science Advanced, che ha coinvolto circa 39 mila partecipanti alla Uk Biobank, ha consentito di osservare che un ampio divario tra età biologica ed età cronologica è responsabile di un impatto maggiore sull’intelligenza.
Molti geni che definiscono l’età biologica non sono ancora noti e questo fa si che si crei uno scostamento tra le due età. Divario che potrebbe essere ridotto con farmaci mirati. Gli esperti si sono avvalsi di un modello per identificare i geni che agiscono sul gap d’età, altrimenti definito Bag, e individuare una connessione tra quelli dei partecipanti allo studio, diciotto disturbi cerebrali psichiatrici e neurologici e otto diversi tratti fenotipici: intelligenza, nevroticismo, insonnia, obesità, anni di istruzione, bevande alcoliche a settimana, sigarette al giorno ed età di inizio del fumo.
I risultati dell’analisi e i farmaci che possono ridurre il Gap
L’analisi ha portato a scoprire 64 geni differenti tra i quali sette si sono rivelati particolarmente interessanti per la loro azione sui Bag. E’ emerso inoltre che esistono correlazioni minime tra Bag e fenotipi, con la sola eccezione dell’intelligenza e che erano in media maggiori nei partecipanti affetti da disturbi cerebrali. In uno step successivo dello studio, i ricercatori hanno analizzato i dati degli studi clinici sull’invecchiamento. Da qui è emerso che tredici farmaci, tra i quali l’idrocortisone e l’estradiolo, potrebbero agire sui sette geni più importanti che potrebbero diventare nuovi obiettivi per sviluppare farmaci contro l’invecchiamento cerebrale. Non sempre l’invecchiamento del cervello dunque va di pari passo con l’età anagrafica e questo studio apre a nuove possibilità per rallentare questo processo.