Uno studio, al quale ha partecipato anche l’Università La sapienza di Roma, ha analizzato quali fattori le spingono a passare più tempo a terra
Sembra proprio i cambiamenti climatici stiano modificando anche i comportamenti di scimmie e lemuri.
Il clima più caldo sta infatti portando questi animali a scendere dagli alberi sempre più di frequente e a passare più tempo a terra. Si stanno insomma adattando a uno stile di vita diverso da quello della loro natura.
A dirlo è uno studio condotto dagli scienziati della San Diego Zoo Wildlife Alliance in collaborazione con altre 123 istituzioni di ricerca tra le quali l’Ateneo di Roma e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Dagli alberi alla vita terrestre: i risultati dello studio
Il team di ricercatori ha esaminato più di 150 mila ore di osservazioni di 32 specie di scimmie e 15 di lemuri.
Lo studio ha portato a scoprire che gli animali che scendevano di più dagli alberi erano quelli che vivevano in condizioni di elevate temperature.
Molti erano onnivori, vivevano in zone con un maggior livello di frammentazione forestale in gruppi sociali numerosi e in aree più lontane da infrastrutture umane.
Se ancora oggi diverse specie hanno il loro habitat sugli alberi, molte altre soprattutto in Africa e in Asia hanno iniziato a passare più tempo a terra.
Dalle osservazioni gli studiosi hanno dedotto che il cambiamento climatico e la deforestazione stanno influenzando le abitudini di scimmie e lemuri.
Dalle 47 specie totali osservate, provenienti dal Madagascar e dalle Americhe, gli scienziati hanno stimato l’influenza dei fattori ecologici, comprese le potenziali pressioni indotte dall’uomo e/o i tratti peculiari delle diverse specie.
Da quanto emerso, i gruppi che consumavano meno frutta e avevano una dieta più generalizzata, si riunivano in grandi gruppi sociali e avevano maggiori probabilità di scendere dagli alberi più frequentemente. Questi potrebbero essere, secondo gli studiosi, segnali di pre-adattamento.
L’effetto dell’uomo sui cambiamenti di vita
Il passaggio da uno stile di vita arboricolo a quello terrestre, come ha precisato l’esperto della Oxford Brookes University Giuseppe Donati, è già avvenuto in precedenza nell’evoluzione dei primati. Tuttavia i rapidi sbalzi di temperature potrebbero rappresentare una seria minaccia alla loro sopravvivenza.
Va poi considerato che l’uomo ha un doppio effetto sui cambiamenti di comportamento di scimmie e lemuri. Perché se da un lato aumento di temperature e frammentazione delle foreste li spingono a scendere dagli alberi, dall’altro la mano cacciatrice – come nel caso di alcuni lemuri del Madagascar – li blocca. A terra sono infatti maggiormente esposti a fattori di rischio quali mancanza di cibo, predatori e appunto l’uomo.
Alcune specie mostrano un buon grado di flessibilità ai cambiamenti. Basti pensare agli animali che scendono dagli alberi per trovare nuove fonti di cibo quando le foreste si degradano. Particolarmente adattabili sono i cebi (scimmie) del Sudamerica e i lemuri del bambù. Meno propensi a scendere a terra sono risultate invece le scimmie ragno, le scimmie urlatrici, i Tamarini o gli Uistitì.
Silvia Bolognini