Microsoft ha annunciato di aver realizzato in laboratorio “Majorana 1”, che permetterà di rivoluzionare le tecnologie di calcolo
Per quanto ci possa sembrare impossibile, tutti i computer attuali, anche quelli più avanzati, basano ancora le proprie capacità su lunghissime sequenze di “bit”, ovvero di semplici “0” e “1”.
L’informatica è però, al tempo stesso, la scienza dell’estremamente semplice e del complicato al limite della capacità di ragionamento umano.
Per compiere un deciso salto qualitativo, riducendo drasticamente i tempi di calcoli per i quali oggi servirebbero milioni di anni, bisognerebbe riuscire a superare il sistema binario, entrando in una dimensione difficile anche solo da immaginare: quella del “qubit”, basato sulle proprietà quantistiche della materia, in cui un singolo valore può assumere contemporaneamente diversi valori classici.
Arriva “Majorana 1”, il chip quantistico
Come ha annunciato in un post l’amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, adesso “le cose sono cambiate”.
Sulla scia di quanto già annunciato dagli altri colossi informatici Ibm e Google, anche Microsoft, nei suoi laboratori in Danimarca e nello stato di Washington, è riuscito a realizzare, dopo uno sviluppo durato quasi 20 anni, un chip quantistico, che ha chiamato “Majorana 1”, che potrà essere controllato con attrezzature di calcolo standard.
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La stessa Nadella, per spiegare la grande novità, ha descritto questo risultato come l’introduzione di un nuovo stato di materia rispetto a quelli già conosciuti (solido, liquido e gassoso). Realizzato con arsenide di indio e alluminio e dotato di un nanofilo superconduttore per osservare le particelle, a contatto con il freddo estremo il chip è in grado di realizzare le condizioni per generare uno stato di materia “topologico”, immune a deformazioni e alterazioni.
Prospettive e caratteristiche del computer quantistico
La scoperta consentirà, entro pochi mesi, massimo qualche anno, di introdurre cambiamenti epocali nella tecnologia di calcolo dei computer. Poter effettuare calcoli a velocità attualmente impensabili permetterà, tra l’altro, di raggiungere risultati non ottenibili dai computer classici in ambiti come medicina e chimica.
Rispetto a quelli concorrenti, il chip di Microsoft riduce notevolmente i tassi di errore, ottimizzando dimensioni e funzionalità.
Riguardo alle caratteristiche, che saranno pubblicate in un articolo sulla rivista Nature, si sa già che il segreto alla base del chip è la possibilità di ospitare, grazie al raggiungimento della possibilità di controllarli, i fermioni di Majorana (da cui l’omaggio, nel nome, al grande fisico teorico italiano), che sono in grado di condurre l’elettricità ma senza perdere le proprie caratteristiche immutabili, risolvendo così il problema dell’instabilità dei qubit nel caso di disturbi o interferenze.
Alberto Minazzi