Ci sono attività imprenditoriali che chiudono. Ma molte altre che resistono. Negozi storici, che sono nei decenni diventati veri e propri punti di riferimento in città. Ognuno, con le proprie competenze e nel proprio settore, ha saputo evolvere nel tempo, rinnovandosi, mantenendo qualità e passione, tramandate per generazioni.
Metropolitano.it è andato a scovarle tra le vie di Mestre e le calli di Venezia.
In Piazza Ferretto a Mestre, il chiosco dei fiori dal 1904
Lo sapete che al civico 117 di Piazza Ferretto a Mestre si vendono fiori e piante dal 1904?
Lo storico negozio si trova proprio all’imbocco del salotto cittadino venendo da via Poerio, subito dopo il Duomo di San Lorenzo, con il quale confina.
Proprio qui, nei primi anni del Novecento, ha dato vita all’attività la famiglia Cianchi, nome conosciuto in città nel settore florovivaistico, che l’ha portata avanti fino agli anni ‘70.
Si sono poi succeduti altri due titolari, attualmente da 15 anni l’attività continua grazie alla passione di Franco Varretto che Metropolitano.it ha incontrato.
Fiori e piante dal 1904…
«L’insegna del negozio è quella originale “Fratelli Cianchi” e lo spazio – ci racconta Franco Varretto – è rimasto come allora, pur con qualche ristrutturazione. Qui si vendono fiori e piante dal 1904. Non sono parente dei titolari fondatori del negozio ma sicuramente orgoglioso di continuare a portare avanti una tradizione tutta mestrina. Fare il fiorista non è un mestiere difficile ma ci vuole alla base tanta passione – come del resto penso per ogni lavoro – e soprattutto dedizione perché questa tipologia di prodotti richiede cure particolari per mantenerla.
E’ importante anche saper capire le richieste dei clienti. Nella maggior parte dei casi, quando entrano in negozio non hanno le idee chiare sulla scelta dell’acquisto e si affidano al fiorista per un prezioso consiglio, quale miglior interprete del linguaggio dei fiori. E’ a questo punto che entrano in gioco la conoscenza e l’esperienza nel settore che permettono di rispondere al meglio in ogni situazione».
I Russi grandi amanti dei fiori
Franco Varretto ha respirato il profumo dei fiori in famiglia e ha iniziato a fare questo lavoro da giovanissimo andando in Germania a studiare. Nel Nord Europa ci sono infatti scuole qualificate del settore.
«Oggi – ci spiega – purtroppo il comparto fiori e piante, che già non se la passava tanto bene, è stato messo in ginocchio dalla pandemia Covid-19 e fatica a risollevarsi. Non sono beni indispensabili e di conseguenza nei momenti di difficoltà si rinuncia a comprarli. Dando uno sguardo più ampio alla situazione c’è da dire che ben un 80% dei fiori recisi, ma anche piante, sono di importazione e arrivano da Olanda, Kenia, Sud Africa. In Italia sono rimasti in pochi i produttori. Una curiosità? Sono le persone dell’Est, in particolare i Russi ad avere il culto dei fiori e difficilmente, rispetto agli italiani, non li acquistano».
E’ un mondo tutto da scoprire, quello dei fiori. Impreziosiscono la casa, un giardino, conferiscono eleganza e freschezza a un evento. Sono belli da ricevere e da regalare e, nonostante i tempi siano cambiati, mantengono un loro linguaggio.
«La società è molto cambiata, le esigenze dei clienti sono diverse – conclude Varretto – e ai fiori non danno più lo stesso valore di un tempo, almeno non tutti. Una volta il tipo di fiore scelto e il colore erano fondamentali per esprimere tanti sentimenti, dall’amore all’amicizia, all’affetto o alla riconoscenza. Accompagnavano i momenti più significativi della vita».
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