Qual è lo Stato europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, il secondo al Mondo per esportazione di prodotti green o il primo in Europa per esportazione di biciclette?
Probabilmente pochi lo sanno, anche nel nostro Paese, ma la risposta è l’Italia.
E sono solo alcuni dei punti di forza del nostro sistema produttivo, che vanta numerosi primati, sia a livello continentale che a livello globale, ad esempio nell’economia circolare, nella green economy o nel design.
I 10 selfie del nostro Paese
Record che la Fondazione Symbola ha provato a esemplificare anche quest’anno nel rapporto “L’Italia in 10 selfie 2021. Un’economia a misura d’uomo per affrontare il futuro”, realizzato in collaborazione con Unioncamere e Assocamere estero e con il patrocinio dei Ministeri degli Esteri e della Transizione ecologica. Perché, come ha sottolineato il presidente di Symbola, Ermete Realacci, “affrontare con coraggio la crisi prodotta dalla pandemia da COVID19 e la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta, come afferma il Manifesto di Assisi, una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più sostenibili, più forti, e per questo più capaci di futuro”.
Rifiuti e energie rinnovabili
Il primo dei 10 selfie riportati dal rapporto si incentra su uno dei temi al centro dell’attenzione delle strategie anche a livello di Unione Europea: l’economia circolare.
La virtuosità degli Italiani nell’avviare a riciclo il 79,3% dei rifiuti (da cui deriva un risparmio annuale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 63 milioni di CO2) spicca ancor più nel confronto con la media UE (39,2%), ma anche con quanto avviene negli altri grandi Paesi del continente.
La Francia si ferma al 55,8%, il Regno Unito al 50,5%, la Spagna al 43,5% e la Germania al 42,7%.
E non solo. I dati riportati nel rapporto “GreenItaly 2020” dicono anche che, a fronte di una media dell’Unione di 78,8 tonnellate di rifiuti, l’Italia si ferma a 43,2 per milione di euro prodotto, quando la Spagna ne produce 48,7, la Gran Bretagna 60,8, la Germania 59,5, la Francia 74,7.
È inoltre italiano, come ricorda il secondo “selfie” di Symbola, il più grande operatore privato al mondo nel settore delle energie rinnovabili. Enel, con la controllata Green Power, nel terzo trimestre 2020 ha gestito 47 GW di capacità proveniente da impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici.
Le imprese investono in tecnologie green
L’attenzione alle tematiche ambientali è confermata anche guardando alle imprese.
Il 31,2% delle imprese con dipendenti operanti nell’industria e nei servizi, pari a oltre 432 mila realtà produttive, ha investito tra il 2015 e il 2019 in prodotti e tecnologie green.
Si va dall’efficienza energetica all’utilizzo di fonti rinnovabili, dal taglio dei consumi di acqua alla riduzione dei rifiuti prodotti, dalla riduzione delle sostanze inquinanti all’aumento dell’utilizzo di materie riciclate.
Nei cinque anni precedenti avevano effettuato investimenti in tal senso il 24%, cioè 345 mila imprese.
In particolare, sono gli imprenditori più giovani a effettuare questi investimenti, visto che la percentuale sul totale sale al 47% quando a capo dell’azienda c’è un under 35. E i dati del report “GreenItaly 2020” indicano come queste imprese esportano di più e generano più lavoro.
10 selfie: la fantasia italiana anche nel green
Il quarto “selfie”, riportando uno studio dell’università di Oxford, aggiunge al quadro il secondo posto mondiale del nostro Paese, alle spalle della Germania ma davanti agli Stati Uniti, nel Green Complexity Index. Si tratta di un indicatore basato sul numero dei brevetti ambientali depositati, basse emissioni di CO2 e rigorose politiche ambientali. L’Italia risulta però il Paese con il miglior potenziale di sviluppo nella capacità di esportare prodotti green tecnologicamente avanzati.
10 selfie: design, nautica e arredamento
Il forte legame con il Made in Italy pone poi l’Italia al primo posto in Europa per numero di imprese di design. Sono 34 mila, pari al 15,5 del totale dell’Unione (seconda è la Germania con il 13,6%), che occupano 64.551 lavoratori (addetti per il 14% concentrati sulla realtà milanese) e generano un valore aggiunto superiore ai 3 miliardi di euro, contribuendo al 14,8% del giro d’affari a livello europeo.
Un altro settore che ci vede leader, in questo caso addirittura mondiale, è quello della nautica da diporto.
Con oltre 2 miliardi di dollari, l’Italia è prima per saldo commerciale e seconda tra i Paesi esportatori, alle spalle dei Paesi Bassi.
Il fatturato globale della nautica italiana è pari a 4,78 miliardi di euro, 1,64 dei quali nel mercato interno, occupando 23.510 addetti.
Con specifico riferimento all’economia circolare, l’Italia spicca anche nel comparto del legno arredo.
Siamo primi in Europa, con il 93%, per il riciclo del legno nella realizzazione di pannelli truciolari.
Produciamo meno emissioni climalteranti degli altri grandi paesi dell’Unione: 26 kg di CO2 equivalenti ogni 1.000 euro di produzione (la Germania è a 43 kg, la Spagna supera quota 200 kg).
Quanto al saldo della bilancia commerciale del settore, l’Italia è terza al mondo con 9,8 miliardi di dollari, alle spalle di Cina e Polonia.
10 selfie: agricoltura e farmaceutica
Anche l’agricoltura italiana risulta, dal rapporto di Symbola, tra le più sostenibili in Europa.
Le emissioni agricole di gas serra, nel 2018, sono state pari a 30 milioni di tonnellate, ben al di sotto degli altri grandi Paesi, in particolare della Francia, prima con 76 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti.
L’Italia, in controtendenza rispetto a Francia e Germania, tra il 2011 e il 2018 ha ridotto del 20% l’uso dei pesticidi, aumentando invece l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e riducendo i consumi di acqua.
Nel 2020, il settore agroalimentare, che vanta il maggior numero di aziende biologiche e ha il primato europeo per imprenditori agricoli under 35 e donne, ha segnato un record nelle esportazioni: 46,1 miliardi (+1,8% rispetto al 2019).
Nel settore farmaceutico, l’Italia nel 2018 è seconda solo alla Germania nella produzione, con 32,2 miliardi di euro contro 32,9. Tra il 2009 e il 2019 l’export è aumentato del 168% (media europea al +86%, Germania al +72%). E, nell’ultimo decennio, anche le imprese italiane di questo settore hanno ridotto del 50% sia i consumi energetici sia le emissioni di gas climalteranti.
La bicicletta: il simbolo della mobilità sostenibile parla italiano
Il nostro Paese, infine, è il primo esportatore europeo di biciclette, mezzo di trasporto simbolo della mobilità sostenibile. Nel 2019, il giro d’affari è cresciuto del 15,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 609 milioni di euro per una filiera formata da 3.128 imprese.
Siamo i primi esportatori con 1.776.300 pezzi venduti (secondo il Portogallo con poco più di 1,5 milioni), pari al 16,6% dell’export europeo totale.
L’Italia è inoltre leader mondiale nell’esportazione di selle, con il 53,9% del totale.
Alberto Minazzi